Al suo debutto la borsa valori elettronica cinese

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Debutto da record per lo Star Market, la risposta cinese al Nasdaq. Avvio di contrattazioni con rialzi folli sullo Star Market di Shanghai. Diverse le caratteristiche innovative del listino voluto dall’esecutivo del Dragone.

Debutto con il botto per lo Star Market cinese. Annunciato meno di un anno fa dal Presidente Xi, il nuovo mercato del Dragone dedicato alle eccellenze nel campo della scienza e della tecnologia rappresenta la risposta cinese al Nasdaq.

In tempi d guerra commerciale, le autorità cinesi puntano a rimarcare la loro autonomia rispetto all’economia statunitense anche in un campo particolarmente delicato come quello degli investimenti finanziari.

L’esecutivo del Regno di Mezzo spera che la nascita di questo nuovo mercato favorisca gli investimenti nell’hi-tech domestico e spinga le aziende a puntare sulla quotazione all’interno dei confini nazionali (in un momento in cui le aziende cinesi, emblematico è il caso di Huawei, iniziano a trovare difficoltà ad espandersi all’estero).

 Cina Mercato azionario Settore tecnologia Star Market NasdaqStar Market: +84% per la performance peggiore

Nel primo giorno di scambi, lo Star Market ha messo a segno rialzi fragorosi, fino al +520%. Sono oltre 140 le aziende pronte ad entrare sul listino: le 25 aziende presenti al debutto hanno raccolto 37 miliardi di yuan, pari a circa 4,8 miliardi di euro, e nel primo giorno hanno registrato incrementi compresi tra l’84 e il 520 per cento, con il dato medio al 140%.

Per i listini cinesi oscillazioni così violente non rappresentano una novità: le borse di Shanghai e Shenzhen nel primo giorno di scambi permettono rialzi fino a 44% mentre nelle sedute successive il rialzo è limitato al 10 per cento. Sullo Star Market non ci sono limiti nei primi cinque giorni.

Questa non rappresenta l’unica particolarità dello Star. Il nuovo listino permetterà inoltre di quotare azioni di differenti classi (in genere utilizzate per permettere ai fondatori di mantenere il controllo delle aziende) e di vendere allo scoperto (pratica vietata negli altri mercati del Paese).

Star Market: nessun limite al P/E

Un’altra differenza è rappresentata dal fatto che sul Nasdaq cinese non ci sono limiti al rapporto prezzo/utili: dal 2014 la China Securities Regulatory Commission ha avviato un piano per calmierare gli animi fissando, in via non ufficiale, un tetto di 23 volte gli utili (al momento il P/E del listino principale di Shanghai è sotto quota 14).

Al fine di limitare l’influenza degli investitori retail, l’accesso allo Star è riservato agli investitori con un saldo del conto trading superiore ai 500 mila yuan (circa 65 mila euro) e con due anni di esperienza.

Star Market: difficile dire cosa accadrà in futuro

Si tratta di un mercato, ha detto Xi, “che aiuterà Shanghai a consolidare la sua posizione di centro finanziario internazionale e hub per la scienza e l’innovazione”.

“Come ci aspettavano, i prezzi hanno registrato rialzi folli”, ha detto Stephen Huang, vice presidente dello Shanghai See Truth Investment Management. “Si tratta di buone società, ma le valutazioni sono eccessive. Comprare ora non ha senso”.

“Il governo sta spingendo per questo mercato e gli investitori speculano sul fatto che l’esecutivo finirà per sostenerlo”, ha invece rilevato Margaret Yang, analista di CMC Markets Singapore. Anche se i tumultuosi rialzi potrebbero proseguire, “è difficile dire cosa accadrà nel lungo periodo”.

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