Microsoft ha paura di nuovi attacchi informatici dopo WannaCry, il ransomware che lo scorso maggio ha infettato pc di organizzazioni e aziende in 150 paesi del mondo, inclusa l’Italia. Un timore che ha portato l’azienda di Redmond a una mossa inconsueta: rilasciare aggiornamenti, in gergo chiamati patch, anche per i vecchi sistemi operativi. Di solito Microsoft mette a disposizione degli utenti solo gli aggiornamenti per i sistemi operativi che ancora supporta, cioè Windows 7 – quello più colpito da WannaCry – e seguenti.
Martedì scorso però ha fatto un’eccezione includendo anche quelli più datati, come Windows XP e Vista, fermo restando l’invito a passare ai sistemi operativi successivi. Le nuove patch, disponibili qui, risolvono 16 vulnerabilità, 15 delle quali sono considerate critiche dall’azienda. “A causa dell’elevato rischio di attacchi informatici distruttivi, abbiamo preso questa decisione perché applicare gli aggiornamenti fornisce maggiore protezione contro potenziali attacchi con caratteristiche simili a WannaCrypt (nome alternativo di WannaCry)”, ha detto in un comunicato ufficiale Adrienne Hall, a capo del centro di Redmond deputato a contrastare le minacce informatiche.
WannaCry è un ransomware che rende inaccessibili i dati dei nostri computer e, per ripristinarli, chiede un riscatto da pagare in bitcoin, la moneta elettronica. Il software malevolo si diffonde grazie a EternalBlue, una cyber arma della Nsa (l’Agenzia per la sicurezza nazionale statunitense), diffusa online lo scorso aprile dal gruppo hacker Shadow Brokers. Uno strumento che sfrutta una vulnerabilità presente in Windows, falla che è stata risolta dalla stessa Microsoft con un update dello scorso marzo chiamato MS17-010. Ma il timore di nuove rivelazioni – minacciate dagli Shadow Brokers nelle scorse settimane – hanno spinto Redmond a correre ai ripari.
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