“Smetteremo di aggiornare e distribuire Flash Player alla fine del 2020 e incoraggiamo i creatori di contenuti a migrare qualsiasi contenuto Flash ai nuovi standard – ha spiegato l’azienda di San Jose che incorporò il software e le sue diverse derivazioni nel 2005 con l’acquisto di Macromedia – se necessario verranno rilasciate regolarmente patch di sicurezza, mantenimento della compatibilità dei vari sistemi operativi e aggiunta di nuove funzionalità”.
Da tempo Flash era stato scaricato dai colossi della tecnologia. Se Google ha escluso il sistema dai suoi servizi, Apple non ne ha mai di fatto permesso l’uso su iOS e non lo supporta più sui Mac da anni (celebre la lettera di Steve Jobssul punto), Microsoft spinge da sempre il suo Silverlight. Insomma, Flash – pieno di bug, costantemente in crash, in grado di rallentare puntualmente la navigazione e il caricamento delle pagine web – non ha più alcun senso industriale né di programmazione con l’avvento, ormai consolidato, di uno standard efficiente come Html5. Anzi, nell’era della massima attenzione agli attacchi informatici, Flash è una vera dannazione visto che è uno dei principali canali di diffusione di malware e adware.
Giochi, video, immagini, contenuti multimediali: Flash, lanciato nel 1996, è stato per molti anni lo standard che ha animato e reso più coinvolgente internet. E di fatto è ancora utilizzato da migliaia e migliaia di siti di questo tipo e non solo, nonostante i rischi per la sicurezza e la pessima esperienza riservata agli utenti specialmente alla luce di browser, connessioni e pc sempre più rapidi e performanti.
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