Stress test Eba-Bce mette alla prova il sistema bancario Europeo

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Banche, al via stress test Eba-Bce: nuovo scenario super-avverso per misurare il sistema. Lo stress test misurerà la resilienza agli shocks estremi di 70 banche dell’Unione europea durante il triennio 2023-2025 rispetto a uno scenario base e uno scenario macroeconomico avverso “ipotetico, severo, plausibile e improbabile”.Lo scenario avverso più severo nella storia delle prove di stress per le banche europee: è questa la principale novità, ma non l’unica, dell’esercizio di stress test lanciato oggi 31 gennaio dall’Autorità Bancaria Europea (European banking authority, EBA) e condotto congiuntamente dall’Eba e dalla Banca centrale europea (Bce).

Lo stress test misurerà la resilienza agli shocks estremi di 70 banche dell’Unione europea durante il triennio 2023-2025 rispetto a uno scenario base e uno scenario macroeconomico avverso “ipotetico, severo, plausibile e improbabile”.

L’esercizio di stress test 2023 presenta numerose novità rispetto al passato, oltre allo scenario super-avverso e più grave di quello utilizzato nel 2021: la rosa delle banche è stata ampliata da 50 a 70 istituti (venti in più); introdotti per la prima volta 16 settori economici nella misurazione del rischio di credito, un criterio di proporzionalità per venire incontro alle banche di dimensioni più piccole e nuova metodologia per il calcolo delle commissioni nette.

Non è stato incluso, in maniera esplicita, il rischio del cambiamento climatico. L’esercizio tiene conto, in via indiretta, dei rischi provenienti dal settore finanziario non bancario.

Banche coinvolte: 70 stress test Eba-Bce + 42 stress test Bce

Lo stress test 2023 per la prima volta coinvolge 70 banche, ovvero 20 istituti bancari in più rispetto allo stress test precedente che ha avuto luogo nel 2021. Il numero delle banche dell’area dell’euro sale da 38 a 57.

Le banche italiane coinvolte nello stress test dell’Eba sono Mps, Bpm, Bper, Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, Credito Emiliano, Iccrea – Istituto Centrale del Credito Cooperativo, Intesa Sanpaolo, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario, UniCredit.

Queste 70 banche, di cui 57 provenienti dai Paesi membri del Meccanismo unico di vigilanza (SSM-Single supervisory mechanism), costituiscono il 75% delle attività totali delle banche nella Ue e Norvegia (contro il 70% dello stress test 2021).

In parallelo, la Bce sottoporrà 42 banche dell’area dell’euro allo stesso stress test: questo campione di 42 banche più piccole si somma alle 57 banche dell’area dell’euro che rientrano nel gruppo delle 70 sottoposte all’esercizio di prova di stress dell’Eba.

Scenario avverso: caratteristiche generali

Lo scenario avverso, il più sfavorevole rispetto a quelli degli stress test passati, è contrassegnato da un significativo peggioramento delle tensioni geopolitiche e da una parziale de-globalizzazione tenuto conto della guerra in Ucraina, e da un deterioramento grave dell’economia (contrazione del Pil reale del 6%) e della disoccupazione, in un contesto di inflazione molto alta, prezzi delle materie prime alle stelle, salari al rialzo, tassi d’interesse elevati a lungo con nuovi prezzi delle attività finanziarie (Borse azionarie – 55%) e degli immobili residenziali e commerciali e inasprimento del rischio sovrano per gli Stati più indebitati (spread a quota 400 punti base), ritorno dei contagi da Covid-19.

Nello scenario avverso, tuttavia, la politica monetaria e la politica fiscale sono costanti, ovvero, l’esercizio non proietta nel futuro alcuna modifica rispetto allo stato attuale delle politiche monetarie e fiscali. Per fare un esempio: l’allargamento degli spread nello scenario avverso non incorpora l’utilizzo del nuovo strumento di protezione contro la frammentazione (TPI), ma tiene conto solo per potere deterrente dello scudo anti-spread.

Lo scenario avverso è il risultato ipotetico della materializzazione di una serie di rischi identificati dal CERS (Comitato europeo per il rischio sistemico).

Tempi e autorità coinvolte

I risultati dello stress test 2023 saranno resi noti dall’Eba a fine luglio. Si tratta di uno stress test particolarmente pesante e impegnativo dal punto di vista della cooperazione richiesta alle autorità coinvolte, dal CERS (Comitato europeo per il rischio sistemico o Esrb) alla Bce e Ssm, dalle banche centrali nazionali alle autorità di vigilanza bancaria competenti.

Il debutto di 16 settori economici

Oltre alla severità senza precedenti dello scenario avverso, questo stress test introduce una novità sulla misurazione del rischio di credito: la prova di resilienza viene effettuata per la prima volta sulla base di una suddivisione dell’esposizione delle banche verso le imprese, pesata in base a 16 settori economici.

Questa innovazione deriva dall’esperienza delle autorità di vigilanza durante la pandemia e la crisi energetica: non tutti i settori economici sono colpiti dagli shocks in maniera uniforme e quindi anche l’esposizione dei portafogli delle banche cambia molto in base ai settori e agli shocks.

Lo stress test include in questa edizione per la prima volta la crescita del valore aggiunto lordo suddivisa in 16 settori dell’attività economica.

Commissioni, altra novità

Altra novità riguarda la metodologia per la proiezione delle commissioni nette e ricavi da commissioni che sarà “top-down”: le banche dovranno utilizzare un modello predisposto dalla Bce, con parametri prestabiliti e forniti da Eba e dalle autorità di vigilanza competenti.

A cosa serve lo stress test Eba-Bce

La prova di stress non ha la finalità di “promuovere o bocciare” le banche e non prevede soglie per determinare il superamento o meno dell’esercizio.

L’esercizio di prova di stress è uno strumento delle autorità di vigilanza bancaria per misurare la resilienza delle banche nella Ue agli shocks economici, soprattutto estremi.

Inoltre viene utilizzato per valutare se i livelli di capitale delle banche sono sufficienti per garantire il supporto bancario all’economia anche in periodi di stress.

Lo stress test Eba-Bce promuove la disciplina di mercato attraverso la pubblicazione trasparente di dati granulari e comparabili delle banche.

La Bce/Ssm tiene conto del risultato dello stress test nel suo dialogo con le singole banche, tiene conto in particolare di alcuni risultati qualitativi e quantitativi nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process) SREP.

Il risultato dello stress test, banca per banca, può avere impatto in merito alla pianificazione della traiettoria di capitale, al rispetto dei requisiti minimi del capitale prudenziale e quindi può avere una ricaduta anche sulla distribuzione dei dividendi.

Ma non ci sono automatismi. Tutto dipende dalle valutazioni dei singoli istituti e dai dialoghi individuali banca per banca della Bce-Ssm.

Le banche europee sono molto ben capitalizzate, nonostante la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi energetica: in media superano con adeguati cuscinetti e buffer i requisiti minimi prudenziali.

L’impatto quantitativo dello scenario avverso della prova di stress è uno dei fattori fondamentali a cui i responsabili della vigilanza ricorrono per la determinazione del livello degli orientamenti di secondo pilastro (Pillar 2 Guidance, P2G). I P2G rappresentano una raccomandazione di vigilanza con cui si comunica alle banche il livello di capitale che dovrebbero detenere per essere in grado di superare situazioni di stress

Principali dettagli del nuovo scenario avverso

Lo scenario avverso utilizzato per testare la resilienza delle banche europee agli shocks economici non è una previsione e non serve quindi a definire cosa potrebbe accadere con alta probabilità. Al contrario, lo scenario è ipotetico ma per essere credibile deve essere plausibile ancorché resta improbabile o molto poco probabile.

In concreto, lo scenario avverso prevede:

  1. Un’inflazione del 3% più alta rispetto allo scenario base nel 2023, dell’1,9% nel 2024 e dell’1,5% nel 2025. Il salto di gravità, rispetto allo stress test 2021, è dato da un’inflazione questa volta “alta e persistente” che trascina all’insù i tassi d’interesse nei mercati e i premi a rischio, per tutto l’orizzonte dei tre anni.
  2. Tassi d’interesse più alti di 183 punti base tra le fine del 2022 e la fine del 2025
  3. Perdita di Pil reale fino al 6% cumulativo dal triennio 2023-2025
  4. Disoccupazione in aumento del 6,1% nel triennio
  5. Prezzi delle azioni in calo tra il 55% e il 43% nel triennio
  6. Prezzi degli immobili in calo tra il 21% e il 29% nel triennio

La stretta sullo scenario avverso, che nell’edizione 2023 dello stress test è il più severo di sempre, è dovuta al fatto che il mondo è completamente cambiato rispetto al precedente stress test del 2021, che l’incertezza è fortemente aumentata e le tensioni geopolitiche sono cresciute a causa della guerra in Ucraina e la crisi energetica. Lo scenario base è stato disegnato sulla base delle proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema pubblicate lo scorso dicembre e anche sulle previsioni del Fondo monetario e dell’Ocse.

Visco chiede prudenza sul debito e sui tassi della Bce

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