Quindi niente fai-da-te. Mai e per nessun motivo. «Se mi si chiede qual è il regime alimentare corretto per far crescere un bambino in modo sano – ragiona Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria – non posso che rispondere che ha bisogno di mangiare anche carne e pesce, sebbene il fabbisogno proteico sia stato di recente aggiustato al ribasso. Se poi mi si chiede se sia possibile vivere senza mangiare carne e pesce, la risposta è sì. Ma con controlli continui e integrazioni di un pediatra esperto in nutrizione. Per i bambini, che sono organismi in accrescimento, ma anche per le donne in gravidanza e in allattamento. Due anni fa al Bambino Gesù abbiamo ricoverato una bambina con gravi danni cerebrali. Non si riusciva a individuarne il motivo finché non abbiamo scoperto che i genitori erano entrambi vegani e che la mamma aveva allattato senza alcuna supplementazioni di vitamina B12. Erano disperati, hanno cominciato a far mangiare carne alla bambina, ma purtroppo i danni erano irreversibili. E di casi così purtroppo ce ne sono tanti. Non si pensa, con leggerezza, agli effetti di una dieta che in sé è squilibrata ».
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Insomma, crescere da vegani non è impossibile, ma non è cosa che si possa fare con la mano sinistra. Soprattutto per i soggetti più vulnerabili, come bambini, donne in gravidanza e allattamento. Uno studio norvegese recente, appena pubblicato su American Journal of Epidemiology, ha infatti dimostrato – su oltre undicimila gravidanze in 11 Paesi – come chi seguisse una dieta troppo povera di alimenti da fonti animali avesse un rischio aumentato del 21% di parto prematuro. Rischio legato alla carenza di vitamina B12, che è sì provocata da diete prive di prodotti animali, ma anche a malnutrizione e povertà.
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