Pillolo, a Bologna si reclutano coppie fertili per la sperimentazione. Pillolo, l’anticoncezionale maschile: “Unica sperimentazione a Bologna, si cercano coppie per i test”
Presso l’unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana del Policlinico S. Orsola Malpighi, sta iniziando una sperimentazione diretta dalla Prof.ssa Maria Cristina Meriggiola. Lo studio è multicentrico e ha come capofila l’università di Washington
Pillolo, a Bologna si reclutano coppie fertili per la sperimentazione
E’ da anni si sente parlare della possibile messa in commercio di un contraccettivo ormonale maschile, il famoso “pillolo”, ma la maggior parte di noi non sa se è vero e di che cosa si tratta, anche se la possibilità di un nuovo contraccettivo per l’uomo suscita la curiosità e l’interesse di tutti. E proprio presso l’unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, sta iniziando un’importante sperimentazione diretta dalla Prof.ssa Maria Cristina Meriggiola. Lo studio è multicentrico e ha come capofila l’università di Washington: Bologna è l’unico centro in Italia.
È vero che in Italia quello di Bologna è l’unico centro a sperimentare il “pillolo”?
«Sì, è vero. E’ già da molti anni che ci lavoriamo, almeno venti. Il motivo di questi tempi (così lunghi!) è dato dal fatto che non abbiamo dietro nessuna casa farmaceutica, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, diverse associazioni e delle organizzazioni no profit. Questo fattore è un vantaggio perchè non ci sono interessi commerciali, uno svantaggio per l’ovvia ragione che si dispone di meno fondi».
Che caratteristiche ha questo anticoncezionale e chi può accedere alla sperimentazione? Come avviene il reclutamento?
«Si tratta di un contraccettivo molto simile a quello femminile, composto quindi da un progestinico. Invece che l’estrogeno lavora con il testosterone, che è l’ormone maschile. Alla sperimentazione sono ammesse coppie in buono stato di salute con uomini di età compresa tra i 18 e 50 anni e donne di età compresa tra i 18 e i 34 anni. La caratteristica che devono avere queste coppie è di non desiderare un figlio per un paio di anni. Per candidarsi basta contattare il nostro reparto*»
Ci sono dei rischi e se si quali?
«Non c’è alcun tipo di rischio, anche perchè le persone le vediamo continuamente e sono iper-controllate».
Assunzione? Come, quanto e quando?
«Si tratta semplicemente di un gel che va spalmato ogni giorno su un braccio. Tutto qui. E’ una sostanza a base alcolica (quindi evapora in fretta), inodore e senza controindicazioni. Lo si fa appunto una volta al giorno per l’intera durata della sperimentazione e viene richiesto di venire una volta al mese in ospedale. Le fasi sono due: quella detta “di soppressione” in cui si raggiunge una concentrazione di spermatozoi uguale a zero e l’altra è quella cosiddetta “di efficacia” durante la quale cui chiediamo di utizzare questo metodo come unico contraccettivo».
Quanti anni ci vorranno prima che questo pillolo possa diventare un anticoncezionale a tutti gli effetti e cosa comporterà nella vita delle coppie? «Meno di 10 anni. E non è un tempo lungo per la farmaceutica, anche se dipende tutto dagli esiti dello studio. Cambia che la responsabilità viene condivisa, che le donne per le quali la somministrazione della pillola comporta dei rischi possono farla assumere al compagno, oppure anche alternarsi».
Reversibile o irreversibile? Dopo aver usato il pillolo è possbile avere figli?
«Certamente sì. Con la sospensione del trattamento segue la ricomparsa degli spermatozoi, dunque il ritorno alla fertilità».
Il pillolo può ridurre il desiderio sessuale?
«Assolutamente no».
Telefono: 051-2143716
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