Pioggia di moneta sui conti correnti contro la recessione

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C’è un’ipotesi estrema contro la recessione: far piovere soldi sui conti correnti privati. Cos’è l’Helicopter Money, lo strumento ipotizzato da Milton Friedmann che oggi è tornato in voga. L’idea di iniettare denaro nel settore privato in maniera diretta, piuttosto che tramite il sistema bancario, non è affatto nuova.

La guerra a una nuova recessione potrebbe essere combattuta con gli elicotteri. Il timore che un ulteriore rallentamento dell’economia trovi governi e banche centrali ad armi scariche ha riacceso il dibattito sull'”Helicopter money”, il trasferimento diretto di capitale al settore privato.

Soldi che volano in ariaCome se il denaro contante venisse fatto piovere sui cittadini da un elicottero in volo sui loro conti correnti, secondo la metafora utilizzata dal premio Nobel per l’economia, Milton Friedman, primo a teorizzare lo strumento. Blackrock, la più grande società di investimento al mondo, lo chiede senza mezzi termini. “Lo spazio della politica monetaria è quasi esaurito, con i tassi interessi globali ridotti allo zero o anche sotto”, si legge nell’ultimo report del gruppo che gestisce un patrimonio di oltre 6,8 trilioni di dollari.

Un terzo di tutte le obbligazioni statali e con ‘investment grade’ offre ormai rendimenti negativi. È un dato di fatto che le politiche “non convenzionali” utilizzate sin qui dalle banche centrali hanno rimesso in pista il sistema finanziario dalla lunga crisi ma non sono riuscite a riportare la crescita su un sentiero sostenibile e l’inflazione a livelli accettabili.

Le politiche monetarie usate finora non sembrano funzionare più

Anche la Bce se ne è accorta, sottolinea Stanislas Jourdan, presidente della Ong Positive money Europe, e non è un caso che il presidente Mario Draghi, negli ultimi tempi, abbia sempre più messo l’accento sulla necessità di coordinare strumenti monetari e politiche di bilancio. Tecnicamente ineccepibile, osserva Jourdan, ma “paradossalmente” quella di Draghi appare quasi “un’ammissione di sconfitta” e “una disperata richiesta di aiuto”.

Insomma, l’Helicopter money potrebbe essere il nuovo “Whatever it takes”. La distribuzione di un dividendo ai cittadini avrebbe sicuramente effetti su consumi e inflazione più diretti di quanto avvenga con il Quantitative easing che si fonda invece sul canale di trasmissione bancario. I soldi viaggerebbero senza intermediari ed entrerebbero immediatamente nelle tasche dei consumatori. “Quando le politiche monetarie e quelle di bilancio hanno esaurito il loro spazio”, insiste Blackrock, “serve un risposta senza precedenti.

Il dibattito su come utilizzare l”elicottero dei soldi’

Quella risposta richiederà probabilmente di ‘andare diretti’ e ‘andare diretti’ significa che le banche centrali dovranno trovare il modo di mettere i soldi direttamente nelle mani degli spenditori pubblici e privati”. Gli economisti non mancano di dividersi su come realizzare l’helicopter money. I più cauti immaginano che la banca centrale possa comprare titoli del debito statali per consentire ai governi di tagliare le tasse. I più estremi sostenitori della misura ritengono invece che si tratti semplicemente di rimpinguare i conti correnti con una somma di denaro. Ovviamente non manca chi è radicalmente contrario.

L’ex capo economista della Bce, Otmar Issing, ritiene che avrebbe “un effetto devastante” perché distruggerebbe la fiducia nella solidità della moneta. E c’è chi fa notare che se l’helicopter money non fosse permanente molti cittadini potrebbero preferire il risparmio ai consumi o, per contro, se fosse speso tutto immediatamente, potrebbe provocare disordini e disequilibri nel sistema economico. Il punto è però che il dibattito è aperto e trova spazio anche sulle autorevoli colonne del Financial Times.

Lo spettro di una nuova recessione all’orizzonte spaventa. Tra gli analisti la domanda non riguarda più il se ma il quando. E quando la bufera arriverà serviranno nuovi strumenti per contrastarla. Affermare che “la prossima guerra sarà combattuta con gli elicotteri”, per dirla con Global Capital, non è più un tabù.

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