Non solo smartphone dipendenza, ora la scienza prova che è un fenomeno contagioso

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Quante volte per noia o per ingannare l’attesa ti sei ritrovato a prendere in mano lo smartphone, aprire un social network e iniziare a scrollare? Qui su ScienzaMagia avevamo già parlato del fenomeno del reward learning, sulla ricerca costante di like, ma oggi la scienza ha aggiunto un altro tassello sul nostro rapporto con il cellulare.

Secondo un recente studio dell’Università di Pisa, pubblicato poi sul Journal of Ethology, l’azione di guardare lo smartphone ha effetto “contagioso”, ovvero se qualcuno intorno a te lo fa, sarai portato a copiarne il comportamento. L’aspetto più sorprendente è che questa imitazione non è influenzata da fattori come età, sesso, o conoscenza delle persone attorno, siano essi sconosciuti, parenti o amici.

Si tratta del cosiddetto “effetto camaleonte”, e sta ad indicare l’imitarsi vicendevolmente in maniera automatica senza accorgersene. È un po’ quello che succede con gli sbadigli o le risate. Se vediamo qualcuno che sbadiglia, saremo portati a sbadigliare anche noi nel giro di 30 secondi dall’episodio. Questo fa parte dei “fenomeni di mimica spontanea”. È la prima volta però che in uno studio del genere riguardante la tecnologia, viene applicato un approccio etologico (ovvero basato sullo studio degli usi e costumi degli animali).

L’effetto camaleonte dello smartphone: lo studio

Come abbiamo detto, lo studio è stato eseguito presso l’Università di Pisa, precisamente da un team composto dai docenti Elisabetta Palagi e Dimitri Giunchi, lo studente magistrale Marco Germain Riccobono e la dottoranda Veronica Maglieri. I quattro specialisti hanno osservato quasi 200 persone (88 donne e 96 uomini) in ambienti naturali come mezzi pubblici, parchi, ristoranti… in oltre 800 situazioni diverse. Lo scopo: vedere quante persone guardassero il loro smartphone dopo che qualcun altro vicino a loro lo avesse fatto. Queste persone sono state scelte casualmente e non sapevano di essere osservate (raccolta di dati alla cieca).

Il risultato è stato shoccante poiché il 50% ha controllato il proprio smartphone entro 30 secondi da quando qualcuno vicino a lui l’aveva fatto. In particolare, sarebbe emerso che il meccanismo si attivi nel momento in cui la prima persona, non solo guardi il cellulare ma lo sblocchi illuminando lo schermo. Infatti, sarebbe proprio questa l’azione che innescherebbe l’imitazione da parte degli altri e non la mera manipolazione del telefono.

Nella classica mimica spontanea, come appunto lo sbadiglio o la risata, questo fenomeno è atto a sviluppare famigliarità tra quelli coinvolti. Per quanto riguarda invece il caso specifico dello smartphone, l’effetto sembra esattamente l’opposto, poiché il maneggiarlo e il controllarlo, ci allontanerebbe dal presente e dalla realtà che stiamo vivendo, isolandoci da chi ci sta intorno, siano essi amici, parenti o totali estranei.

L’effetto camaleonte dello smartphone lo studio
Pixabay

Il fenomeno da dipendenza da smartphone

Il risultato di questo studio fa emergere un dettaglio ancora più inquietante. Se pensiamo che quasi il 45% della popolazione mondiale possiede un cellulare, l’effetto isolamento che si va a creare potrebbe essere preoccupante. L’esperimento è stato fatto apposta per comprendere i meccanismi etologici che stanno alla base: capire quali contesti societari e sociali vanno a creare una situazione di dipendenza e una preferenza della realtà virtuale rispetto a quella fisica.

Il dato però non dovrebbe più di tanto sorprendere se pensiamo all’anno di pandemia appena trascorso che ha portato molti ad un isolamento ancora più radicale. Le persone, ancora oggi che i divieti si sono allentati e non c’è più il coprifuoco, continuano a preferire la casa ai locali, rifugiandosi nel mondo online. Basti vedere l’enorme incremento che hanno avuto le piattaforme di streaming. Non solo spettacolo e TV come Netflix o Disney Plus, che hanno registrato un aumento degli utenti, ma anche piattaforme di giochi come Casinos.it, il sito numero 1 in Italia per gli amanti dei casinò online. Se da una parte i bookmaker consigliati qui hanno tutti regolare licenza ADM e i giocatori possono giocare in totale sicurezza, dall’altra la possibilità di scegliere tra soldi reali o versione demo, approfittando anche di bonus e promozione, incentiva il fenomeno di isolamento, poiché si va a perdere la nozione del tempo passato al pc. A maggior ragione, quando sul nostro smartphone possiamo scaricare anche app di gioco che ci permettono di puntare dove e quando vogliamo. Esattamente come per i social che possiamo scrollare ovunque, il distacco dalla realtà fisica diventa ancora più accentuato.

La ricerca dell’Università di Pisa dovrebbe quindi far riflettere. Soprattutto quando siamo circondati da amici o parenti, godiamoci il momento, cercando di lasciare il telefono in tasca.

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