Milioni di euro mensili in fuga verso nuovi paradisi fiscali

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Evasione, riparte la fuga dei capitali: nuovi spalloni in Egitto, Albania e Marocco. Nel 2021 accelera il traffico di valuta in uscita dall’Italia. Intercettati dai doganieri 2.487 soggetti e nel 52% dei casi viaggiano in macchina.

Capitali che vanno e capitali che tornano. Il trasporto di valuta al seguito dei passeggeri oltre confine, sia in uscita che in entrata dal Bel Paese, non si ferma neanche con il Covid. Anche nell’anno nero della pandemia caratterizzata da una fortissima contrazione dei viaggiatori internazionali che hanno utilizzato il trasporto aereo, le violazioni in materia valutaria intercettate dall’agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno fatto registrare una diminuzione delle violazioni meno negative rispetto ai periodi che hanno preceduto il Covid.

Ridotta la pressione della pandemia, poi, la fuga di capitali ha ripreso vigore. Nel primo semestre 2021 l’attività di controllo coordinata dall’agenzia delle Dogane e Monopoli, guidata da Marcello Minenna, ha consentito di intercettare in dogana 3.971 dichiarazioni valutarie, pari al 48% in più rispetto al 2020, per un controvalore in euro di oltre 523 milioni di euro. Dato, quest’ultimo, che se rapportato all’anno della pandemia, si traduce di fatto in un più 50% nei primi sei mesi dell’anno.

In termini di violazioni alle frontiere accertate dai doganieri, dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 le Dogane hanno intercettato 2.487 soggetti che trasportavano illegalmente valuta per oltre 37 milioni di euro. Di queste violazioni 667 sono state registrate in entrata per più di 25,3 milioni di euro e i restanti 1.820, al contrario,erano pronti a trasferire illegalmente dall’Italia capitali per oltre 12 milioni di euro. Almeno due milioni al mese. Una volta intercettati alla frontiera ai novelli spalloni non è rimasto che definire con oblazione immediata, là dove la legge lo consente. In questo caso dei 2.487 soggetti pizzicati in sei mesi hanno definito subito la violazione con l’amministrazione in 2.367. Ai restanti 120 soggetti, invece, è toccato assistere al sequestro delle valute trasportate illegalmente.

Le nuove rotte dei capitali in fuga

Dalle operazioni di controllo delle Dogane emerge anche un cambio delle rotte di fuga dei capitali all’estero. Una volta erano i paradisi fiscali del vecchio continente che, soprattutto grazie al segreto bancario, attraevano valuta dal Bel Paese. Ora i flussi non dichiarati in dogana e in uscita dall’Italia indicano l’Egitto, l’Albania, il Marocco e la Tunisia come principali destinazioni per importi superiori a 500mila euro e non denunciati alla frontiera. I mezzi più usati per trasportare valuta all’estero, secondo i tecnici delle Dogane sono le macchine nel 52% dei casi riscontrati, via mare (26%) e poi via aerea nel 17% dei casi.

La valuta di ritorno

Le rotte di rientro dei capitali, invece, seguono le vecchie strade. Ad esempio dalla Svizzera la valuta non dichiarata superiore a 500mila euro è stata pari a 4,4 milioni di euro. Quasi 700 mila euro sono stati invece intercettati con provenienza dalla Germania, poco più di 618mila dalla Russia e 607mila dall’Albania. Chiudono Grecia e Austria rispettivamente con 546mila e quasi 498mila euro non dichiarati alla frontiera.

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