Le auto senza pilota sono ancora a fare “scuola guida”

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Le auto senza pilota sono ancora a fare "scuola guida"
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Auto senza pilota: contromano per colpa di alcuni adesivi? Un test condotto in Cina accende i riflettori sullo stato dell’arte della guida autonoma, che potrebbe non essere ancora pronta ad affrontare il traffico delle nostre città. Un recente esperimento condotto negli Stati Uniti dimostra quanto ci sia ancora da lavorare per rendere completamente sicura la circolazione delle auto senza conducente.

Un team di ricercatori della Keen Security Lab, azienda cinese esperta in sicurezza informatica, ha dimostrato come un adesivo piazzato sulla strada sia sufficiente per ingannare un sistema di guida autonoma spingendolo ad imboccare una corsia stradale contromano (qui lo studio originale, in inglese).

Le vetture senza pilota o con sistemi di guida semiautomatici, sono pronte per affrontare la strada?|Keen Security Lab
Le vetture senza pilota o con sistemi di guida semiautomatici, sono pronte per affrontare la strada?|Keen Security Lab

PILOTA Automatico a chi? Il test, che è stato condotto in pista, ha coinvolto una Tesla dotata di autopilot, un sistema di guida autonomo in grado di condurre la vettura su strade a scorrimento veloce senza bisogno dell’intervento umano.

Un sofisticato sistema di telecamere e di sensori permette all’auto di mantenere la corsia o di spostarsi da una corsia all’altra a seconda delle condizioni del traffico, tutto questo senza bisogno dell’intervento umano. Grazie ai suoi occhi elettronici l’auto riesce infatti a vedere le righe che delimitano le corsie e mantenere l’auto in carreggiata.

Errore fatale. I ricercatori della Keen Security Lab hanno messo alla prova l’autopilot di Tesla semplicemente attaccando sull’asfalto adesivi posizionandoli in modo tale che il sistema li scambiasse per una linea tratteggiata che anticipa il cambio di carreggiata: e in effetti il sistema ha abboccato, effettuando un cambio di corsia. Peccato che nella simulazione dei ricercatori quella parte della carreggiata fosse quella dedicata alla marcia in senso contrario.

Lo schema del test che avrebbe fatto emergere la vulnerabilità del sistema di guida automatica della Tesla. | Keen Security Lab
Lo schema del test che avrebbe fatto emergere la vulnerabilità del sistema di guida automatica della Tesla. | Keen Security Lab

In in un test analogo i ricercatori hanno verificato l’affidabilità del sistema che avvia automaticamente i tergicristalli in caso di pioggia: un sensore posizionato vicino allo specchio retrovisore “guarda” il parabrezza e quando identifica le gocce di pioggia avvia le spazzole.

È però bastato mostrare al sensore un’immagine generata da un algoritmo per confondere i sensori anche senza pioggia.

Sembra dunque che queste tecnologie, un po’ come un neopatentato, non siano ancora del tutto mature per poter affrontare il traffico delle nostre metropoli senza la supervisione di un essere umano.

La parola a Tesla. Ma Tesla non ci sta, e risponde in maniera puntuale alle accuse di scarsa sicurezza rivolte alle proprie auto.

“In questo test i ricercatori hanno alterato l’ambiente urbano, per esempio piazzando adesivi sulla strada, in modo da modificare il comportamento della vettura mentre l’autopilot è un uso. È una condizione non realistica, dato che il conducente può disattivare il dispositivo in ogni momento, semplicemente agendo sul volante”

E sui tergicristalli: “La prova è stata effettuata mostrando al sensore lo schermo di un computer, una situazione non realistica e che non comporta alcun rischio per la sicurezza”.

Torino-Savona, L’auto guida da sola in autostrada

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