La Fed immette 75 miliardi nel sistema finanziario. Un freno ai tassi. Le banche hanno cominciato a scambiarsi denaro con interessi fino al 10 per cento, dunque ben oltre il tetto massimo del 2.25 per cento. Per riprendere il controllo della situazione, è stata necessaria questa iniezione di liquidità.
La Federal Reserve di New York – che opera per conto della Banca Centrale del Paese – ha già immesso 53 miliardi di dollari nel sistema finanziario statunitense, intorno alle 10 di mattina ora americana, ed è pronta a spingersi fino a 75 miliardi. Questa pioggia di liquidità serve a raffreddare una fiammata dei tassi d’interesse nel Paese.
Oggi, negli Stati Uniti, qualsiasi banca riceve un interesse tra il 2 e il 2,25 per cento sui soldi che decidono di depositare presso la Banca Centrale. Nelle ultime ore, banche e istituzioni finanziarie hanno cominciato a prestarsi denaro a un tasso d’interesse molto più vantaggioso, che si è spinto fino al 10 per cento.
Questa situazione ha allarmato la Banca Centrale degli Stati Uniti, per due motivi. Primo: tutte queste operazioni di scambio hanno impegnato molto denaro e determinato una riduzione di scarsa liquidità nel sistema. Secondo: se la Banca Centrale fissa un tetto massimo al tassi d’interesse (al 2,25 per cento) e questo tasso schizza fino al 10, vuol dire che la Banca Centrale non è in grado di governare il mercato della liquidità.
Per questo motivo, la Banca Centrale è intervenuta con questa energica iniezione di liquidità: per calmierare i tassi d’interesse e per ribadire che tiene la situazione sotto controllo.
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