Un vaccino contro la ‘droga dei terroristi’. Ecco come agisce il Captagon. E’ stata ribattezzata ‘droga dei terroristi’, assunta dai combattenti della jihad per la sua capacità di cancellare paura, dolore, fame e inibizioni. Ora contro la fenetillina, nome commerciale Captagon, un gruppo di scienziati americani ha messo a punto un vaccino che permetterebbe di ridurre l’effetto-dipendenza scatenato dalla sostanza psicoattiva sintetica, ma anche di identificare al suo interno i componenti responsabili dell’azione stimolante sull’organismo. Lo studio, condotto sui topi e pubblicato su ‘Nature‘, è firmato da Kim Janda e colleghi dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California.
La fenetillina, spiegano i ricercatori, è stata collegata al fenomeno del ‘farmacoterrorismo‘ in Medio Oriente. Una sorta di ‘doping’ che dà forza ai fondamentalisti islamici, ma non solo: in Arabia Saudita si stima che il 40% della popolazione di età compresa fra 12 e 22 anni che fa uso di droga sia dipendente da questa sostanza. Tuttavia, a causa di una complessità chimica unica, ogni sforzo fatto finora per individuare gli ingredienti specifici da cui dipendono le proprietà della fenetillina e la sua rapidità d’azione si è rivelato vano.
L’équipe Usa ha sviluppato un approccio denominato ‘Dissectiv‘, che consiste nel vaccinare contro i differenti componenti della fenetillina per capire quali causano gli effetti comportamentali di questa droga. Gli studiosi hanno così scoperto che il segreto del Captagon è legato a un’azione sinergica tra la teofillina, un farmaco comunemente somministrato per trattare alcune malattie respiratorie, e l’anfetamina che funziona da stimolante.
Il team ha inoltre dimostrato nei topi che una vaccinazione incrementale diretta contro gli ingredienti psicoattivi della fenetillina, somministrata per 3 volte a distanza di 2 settimane l’una dall’altra (giorni 0, 14 e 28), è riuscita ad attenuare gli effetti della sostanza.
I risultati – si spiega – provano che il metodo della vaccinazione incrementale contro le singole specie chimiche di un ‘cocktail’ con più componenti possa essere impiegato per identificare le proprietà di farmaci attivi su più bersagli o meccanismi patogenetici. Gli scienziati suggeriscono infine che l’approccio Dissectiv possa rivelarsi utile in farmaceutica per comprendere l’azione di nuove specie chimiche o l’interazione tra farmaci complessi.
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