Gas ed Elettricità: la truffa ti chiama al telefono

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Parliamo di gas ed elettricità. Una direttiva europea e di conseguenza il nostro governo, assieme all’Autorità per l’energia, ci stanno obbligando a passare dal contratto a maggior tutela al mercato libero. Dal 2018, probabilmente, tutti i contratti a maggior tutela verranno aboliti per legge. Chi avesse già provato l’ebrezza del mercato libero (circa il 25% degli utenti e delle PMI) avrà potuto verificare che il tanto declamato blocco della tariffa (o sconti) è in gran parte un’enorme bufala, in quanto il blocco tariffario si riferisce solo ad una delle tante voci che concorrono a formare il prezzo finale per l’utente. Le altre voci, guarda un po’, si incrementano liberamente, di solito.

Ebbene, la nostra Autorità per l’energia ha messo in piedi un piano (per ora limitato all’energia elettrica) che prevede un contratto tariffario intermedio, per aiutare (pare) l’utente a prendere il largo tra i marosi del mercato libero. Questo contratto ponte, che rimane opzionale, entra in vigore dal 1 gennaio 2017 e si chiama “Tutela Simile”. Tramite tale tipologia contrattuale sarebbe garantita la vigilanza dell’autorità, con “sconti” che varierebbero tra le diverse società fornitrici. La “Tutela Simile” viene stipulata esclusivamente via web, si potrà aderire fino al 30 giugno 2018, per la durata massima di 12 mesi, dopo di che verrete catapultati sul mercato libero, o potrete tornare alla maggiore tutela, se ancora esisterà.

Al momento, gran parte delle associazioni dei consumatori non paiono reagire più di tanto a questi cambiamenti, anche perché sono state coinvolte nel processo da parte dell’Acquirente Unico (garante della fornitura di energia elettrica alle famiglie e alle piccole imprese). Ente che  si occupa anche di gestire il processo di liberalizzazione del mercato elettrico e del gas. Infatti, il passaggio dalla maggior tutela alla tutela simile, può essere effettuato anche tramite una delle associazioni dei consumatori accreditate presso l’Acquirente Unico.

Inoltre, sempre da Gennaio 2017, a seguito della delibera 296/2015/R/COM dell’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico, tutte le società che operano in ambito energetico dovranno avere denominazione sociale e marchio distinti a seconda se operano nel mercato libero o a maggior tutela. Questo comporta, ad esempio, che il marchio “ENEL” rimane per la società operante nel mercato libero, mentre la parte di ENEL che opererà formalmente con diversa società nel servizio a maggior tutela si chiamerà “Servizio Elettrico Nazionale”. Questa separazione formale più chiara, tra società dello stesso gruppo che operano su mercati diversi, dovrebbe aiutare l’utente a capire meglio la fonte che gli sottopone delle proposte commerciali. Magari queste società avranno stessa sede e stessi uffici, ma sarà più difficile nascondersi dietro nomi troppo simili (quasi uguali) per fare proposte commerciali che, a vostra insaputa, vi faranno passare dal mercato a maggior tutela a quello libero. Ovviamente, le società con marchi storicamente più conosciuti, tenderanno a mantenere il vecchio nome sul mercato libero, proprio per invogliarvi a seguirle su tale mercato, possibilmente sempre a vostra insaputa. Quindi, attenzione.

Attenzione perché, tutto ciò, a quanto pare, sta mandando in fibrillazione le compagnie energetiche fornitrici di luce o gas agli utenti finali. Tanto che nelle ultime settimane, probabilmente, vi sarà capitato di essere stati oggetto di chiamate telefoniche, di solito durante il pranzo o la cena, con le quali vengono fatte proposte commerciali mascherate in tutto e per tutto. Ecco alcuni esempi su cui riporre la massima attenzione:

  • un addetto/a di una società del gas (attuale vs. fornitore) vi propone un “aggiornamento della tariffa del gas“, perché il mercato è favorevole e la vostra tariffa risulta più alta. Durante la telefonata, l’operatore non vi parla di variazione contrattuale, o di cambio società, ma solamente di “aggiornamento“, di “blocco tariffa“, di “sconto” e di “lettura informativa poi spedita via email(in realtà nuovo contratto). L’obiettivo è, in realtà, di farvi passare dal servizio a maggior tutela ad una nuova tipologia contrattuale (mercato libero?), ovvero un diverso contratto per sganciarvi anticipatamente dalla maggiore tutela. Se poi dite che volete capire meglio, chiedendo se loro intendono farvi cambiare tipologia contrattuale, da maggior tutela a mercato libero, vi potrebbero rispondere che tanto dal 1 gennaio il servizio a maggior tutela non esisterà più, affermazione del tutto falsa (!!!);
  • altro addetto/a, della stessa società del gas di prima, vi chiama dopo alcuni giorni dalla chiamata precedente. Anche questo/a signore/a vi parla solamente di “aggiornamento tariffario“, ma nega con decisione la necessità di un cambio contrattuale o di tipologia contrattuale, ribadisce che si tratta esclusivamente di un cambio tariffario (chissà, magari perché siete simpatici?);
  • vi telefona un addetto/a, stavolta, di una società elettrica. Riesce a malapena a farsi comprendere, la lingua italiana non è il suo forte. Sembra di origine extra-europea, inizia a raccontarvi (almeno tenta) una serie di cose e di sconti, ma tutto è alquanto incomprensibile. Mi spiace ma non comprendo, fine della chiamata;
  • la stessa società elettrica (vs. fornitore attuale) di prima vi richiama dopo alcuni giorni. E’ un operatore italiano, ora si capisce, o meglio si capiscono le parole, ma non quello che vuole da voi. Esordisce dicendo qualcosa come, la nostra società passa da distribuzione ad energia (???) in fascia mono-oraria (immagino sappiate delle fasce bi-orarie attuali). Però aggiunge: “dal mercato tutelato a quello libero“. Ah, ok, bravo! Continua dicendo: “Se lei vuole restare con noi basta fare una registrazione telefonica” (?!?!?!). Se invece non si provvede a fare questa registrazione, dal 1 gennaio, cambia società. Oddio, cioè? L’operatore, dice che in questo caso si finisce in una società con mercato gestito dallo Stato. Ah ok, allora si rimane nel mercato a maggior tutela? NO (!!!), risponde l’addetto. Beh, o lui ha le idee poco chiare, oppure vuole confondere le vostre. Se chiedete di farvi avere le cose per mail, o posta, vi dice che già ha mandato tutto con l’ultima fattura. Ma se poi gli leggete il contenuto della lettera allegata alla fattura, dove si scrive che dal 1 gennaio la società in ambito a maggior tutela cambia solo il nome, beh… vi chiude la chiamata. Eccolo lì.

Capite bene che queste sono modalità ingannevoli, sono pratiche commerciali scorrette che meritano anche di essere sanzionate. Ecco perché sarebbe bene informare l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Antitrust. Inutile, a quanto pare, segnalare questi episodi alla stessa Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico, che tratta solo le segnalazioni dopo reclamo presentato alla società energetica. Se, però, inviate la segnalazione di pratiche scorrette all’Acquirente Unico (che dovrebbe tutelarvi come mission istituzionale), magari vi rispondono in pochi giorni, o meno di una settimana (evidentemente interessati ad essere rapidi). Ma vi arriva, almeno a me è capitato così, una letterona piena di parole, che non risponde nel merito della vostra segnalazione (che loro chiamano “richiesta di informazioni“!!!). La riporto per cronaca e per far capire come gira il mondo, anzi l’Italia. Segno evidente che è meglio girare al largo e cercare altre sponde di tutela. Peccato perché, una volta, l’Acquirente Unico funzionava e bene quando si trattava di tutelare gli utenti. Come dire, il “progresso”.

Ad ogni modo un consiglio, se da queste chiamate importune e malevoli ne volete uscire con dignità, dite che quando avverrà l’abolizione del servizio a maggior tutela deciderete sul momento, oppure di inviarvi tutto per iscritto per poter valutare bene. Detto ciò, mai accettare proposte commerciali porta a porta, per telefono, per strada o al centro commerciale mentre andate a fare shopping, sempre pretendere tutto per iscritto da valutare con calma, in poltrona o al computer, senza promotori che vi ansimano sul collo o che vi fanno il gioco delle tre carte.

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