In Italia la perdita di giornate lavorative legate a questa patologia ha un costo di 20 milioni di euro. Le novità dal Congresso che si è appena concluso a Bologna.
IN EUROPA una persona su due soffre di cefalea. Il 15% degli adulti e il 9,2% di bambini deve fare i conti con la forma più invalidante: l’emicrania. Solo nel nostro paese ne sono affette 5 milioni di persone. Non si tratta di un semplice mal di testa, ma di una patologia più grave: gli attacchi includono spesso un dolore pulsante o palpitante, accompagnato a volte da nausea e vomito. L’occasione per fate il punto sulla cura di questa malattia è stato il congresso nazionale organizzato dall’Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee e Società italiana per lo studio delle cefalee, che si è appena concluso a Bologna.
Le diverse forme. Esistono diverse forme di mal di testa. “La grande distinzione è tra cefalea primaria e cefalea secondaria. Per quest’ultima solitamente, attraverso opportuni esami strumentali, si riesce a individuare la causa. La cefalea primaria invece è rappresentata da emicrania, cefalea tensiva o cefalea a grappolo: delle tipologie nelle quali il dolore in sé è già la malattia”, spiega Pietro Cortelli, responsabile scientifico del Centro Cefalee, IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.
L’emicrania. L’emicrania la forma più comune, colpisce dal 9 al 18% della popolazione generale, molto più le donne degli uomini, tra la fascia d’età post puberale e pre menopausa. Nei casi più gravi è invalidante, tanto che in Italia la perdita di giornate lavorative legate a questa patologia ha un costo di 20 milioni di euro. Quella cronica, caratterizzata da un dolore che si protrae per più di 15 giorni al mese e che si associa ad un alto consumo di analgesici, colpisce circa 1-2% della popolazione generale.
L’agopuntura. Essenziale, secondo gli esperti riuniti a Bologna, ridurre il numero di analgesici per combattere il mal di testa. Se si eccede si arriva alla cronicizzazione dell’emicrania. Fra i metodi per ‘liberarsi’ dalla tentazione di eccedere con i farmaci, c’è l’agopuntura, che non presenta effetti collaterali. A sostenerlo anche uno studio della Duke University, secondo il quale su 4.000 pazienti afflitti da varie forme di mal di testa cronico, il 62% aveva avuto benefici con l’agopuntura e il 45% con la medicina classica.
La tossina botulinica. Fra le terapie più recenti per combattere l’emicrania cronica c’è quella a base di tossina botulinica. “Uno studio recente, l’analisi PREEMPT, ne ha dimostrata l’efficacia rispetto al placebo. Da più di tre anni nei nostri centri la applichiamo quotidianamente alla terapia dell’emicrania cronica – spiega acora Cortelli – . Ci siamo dunque fatti una forte esperienza sul campo. Oggi questa terapia è relegata per curare i casi più complicati, ma se diventasse un presidio terapeutico in una fase più precoce sarebbe più probabile ipotizzarne un effetto sia più efficace sia più duraturo”.
La ricerca italiana. La speranza per combattere l’emicrania è anche scoprirne le cause. A far luce sui meccanismi che la scatenano uno studio recente dell’Ospedale Le Molinette di Torino. Nelle adipochine, presenti nel tessuto adiposo, si nasconderebbe uno degli innseschi che fanno scattare la form acronica di questa patologia invalidante. La scoperta italiana potrebbe aprire nel tempo la strada a nuove terapie.
Lascia un commento