L’Ue abbandona il rigore e preme sulla Bce. Verso l’aumento del piano di acquisto titoli. Macron preoccupato per la crisi chiede e ottiene una riunione straordinaria in teleconferenza.
Un piano di investimenti massicci. Misure per garantire liquidità ai settori più in difficoltà – in particolare turismo e trasporti – e favorire l’accesso al credito. Allentamento dei vincoli europei sugli aiuti di Stato, massima flessibilità per le regole di bilancio, nuove misure straordinarie di politica monetaria. L’aggravarsi dell’emergenza coronavirus ha convinto anche i più scettici: i governi, la Commissione europea e la Banca centrale di Francoforte stanno cercando di mettere a punto una strategia comune. «C’è la necessità di farlo e lo faremo», fa sapere il commissario all’Economia Paolo Gentiloni.
Oggi per la prima volta nella storia il Consiglio dei capi di Stato si riunirà in teleconferenza. La riunione è stata convocata d’urgenza dal presidente Charles Michel dopo una lunga telefonata con Emmanuel Macron. Da quanto risulta, sarebbe stato proprio il presidente francese ad aver convinto i colleghi ad affrontare la questione al massimo livello: si presenterà con una serie di proposte concrete. In Francia si contano ad oggi milleduecento contagi e ventuno morti: numeri decisamente inferiori all’Italia, ma abbastanza per convincere Macron a mettere il suo peso politico su un piano coordinato.
«Questo vertice – spiega una fonte europea – servirà per favorire il coordinamento economico-sanitario, mettere a punto le misure da adottare, ma soprattutto fare pressing sulla Banca centrale europea perché faccia la sua parte». Lo si intuisce dalle parole del ministro del Tesoro di Parigi Bruno Le Maire: «Francoforte ha ancora margini di manovra». Un messaggio ai colleghi nordici normalmente cauti sulle misure di politica monetaria. Il capo della Commissione Ursula von der Leyen si dice «in costante contatto» con Christine Lagarde. L’ex numero uno del Fondo monetario è chiamata a prendere la decisione più difficile dal 2012, quando la zona euro stava per rimanere schiacciata dalla crisi delle banche spagnole. Oggi e giovedì a Francoforte si riuniscono i diciannove governatori dell’area euro. Sul tavolo due ipotesi. La prima: abbassare ulteriormente il costo della liquidità per le banche, rivendendo persino i contratti già realizzati e aiutando in questo modo l’afflusso del credito alle piccole e medie imprese in difficoltà. La seconda: un nuovo allargamento del piano di acquisto di titoli pubblici, oggi limitato a venti miliardi di euro al mese.
Racconta un vecchio frequentatore dell’Eurotower: «Se Lagarde apre a questa soluzione, è soprattutto per evitare tensioni fra i titoli di Stato dell’area. A questo punto per trasformare l’emergenza sanitaria in una crisi finanziaria potrebbe bastare molto poco». C’è chi teme un nuovo 2008, ma le premesse sono molto diverse: allora la crisi partì dalla finanza e si scaricò sull’economia reale. Qui sta accadendo l’esatto contrario: per Lagarde quel che conta è tenere viva la fiducia delle imprese e delle famiglie. Per questo a fare la differenza potrebbe essere un piano coordinato dell’Unione. Resta da capire se i ministri finanziari dell’Unione ci riusciranno: «Siamo pronti a usare diversi strumenti di policy per sostenere l’economia», dice il numero due della Commissione Valdis Dombrovskis. Il quale, a precisa domanda, si mostra convinto che il peggio passerà in fretta: «Stimiamo un effetto temporaneo. Gli indicatori dicono che il primo trimestre sarà fortemente colpito, ma ci si può aspettare che l’economia rimbalzi abbastanza rapidamente». Nelle capitali se lo augurano tutti, e che la paura non abbia la meglio.
Il contagio sta arrivando anche nelle capitali delle istituzioni europee. Il Consiglio, dopo aver rilevato due casi, ha ridotto drasticamente il numero di riunioni. Il Parlamento ha di fatto cancellato la settimana di plenaria. La riunione dell’Aula è stata dapprima trasferita da Strasburgo a Bruxelles per via dei rischi sanitari legati alla trasferta in Alsazia, ora si è deciso di ridurre le riunioni a una sola giornata. Oggi gli eurodeputati si ritroveranno nell’emiciclo, ma sono stati cancellati tutti i voti. La Commissione, che ieri ha celebrato cento giorni dall’inizio del mandato prosegue l’attività, anche se i funzionari rientrati dalle zone rosse devono stare in quarantena.
Lascia un commento