Brexit, crollo storico per Piazza Affari: -12,48%

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Milano brucia 61 miliardi di euro. Peggio che dopo l’attacco alle Torri gemelle. Nell’intera Europa in fumo 637 miliardi. La Bce pronta a iniettare liquidità. È stato traumatico il risveglio per i mercati europei dopo la lunga notte che ha segnato l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

Dopo una giornata di passione, i listini hanno chiuso tutti in rosso, bruciando 637 miliardi di euro di capitalizzazione. Solo in Italia sono andati in fumo 61 miliardi di euro.

A MILANO FTSE MIB -12,48%.Milano, che ha chiuso con Ftse Mib  a -12,48%, la maggiore perdita dal 1994, è maglia nera. Il calo è superiore anche a quello del 7,57% registrato l’11 settembre 2001 dopo l’attacco alle Torri Gemelle.
Segue Madrid con l’indice Ibex che lascia sul terreno il 12,35% a 7.787 punti. A Francoforte l’indice Dax è scivolato in chiusura a 9.557 punti: la perdita della seduta è del 6,82%. La Borsa di Parigi ha terminato la seduta con un tonfo dell’indice Cac dell’8,04% a 4.106 punti. Limita le perdite Londra, epicentro del terremoto Brexit, con l’indice Ftse 100 in calo del 3,15% a 6.138 punti.

PESANTI TUTTI I BANCARI. A Piazza Affari in rosso tutti i comparti. Pesanti i bancari: Banca Popolare dell’Emilia Romagna che ha chiuso a -24,61%, Banca Popolare di Milano cala del 24,28%, Unicredit del 23,79%, Banco Popolare -23,3% Mediobanca -21,22%, Ubi 20,69 euro.
Non va meglio a grandi gruppi Mediaset (-17,17%) e Telecom (-16,16%), soffre anche Fca (-9,37%). Tiene Italcementi (-0,66%) e limita i danni anche Luxottica (-3,33%). Fuori dal paniere principale, Rcs (-2,87% a 0,76 euro) rimane sia sopra il prezzo dell’Opa di Bonomi.

EURO IN CALO SUL DOLLARO. Il cambio dell’euro rispetto al dollaro prosegue in calo del 2,47% mentre quello rispetto alla sterlina perde oltre il 9%.
Forti guadagni per l’oro, che segna un rialzo del 5%, grazie alla sua natura di bene rifugio, mentre il petrolio crolla del 4,35% assieme alle altre commodities.

SPREAD A 160 PUNTI BASE. Lo spread tra il Btp e il Bund chiude a 160 punti base, col tasso sul decennale del Tesoro all’1,54%. Nel corso della seduta il differenziale di rendimento era schizzato oltre i 190 punti.

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