Il virus si è diffuso tra oltre 100 animali presenti in un gattile cittadino infettandone almeno 45, in cui lavorava il veterinario. Secondo l’annuncio delle autorità sanitarie cittadine il ceppo trasmesso è l’H7N2, raro anche negli animali.Da un gatto a un uomo, per la prima volta, a New York. L’influenza aviaria incubata da un felino ha colpito un essere umano. Il NYC Department of Health ha registrato in una persona il contagio da virus H7N2, ma non si tratta dell’unica novità. La comunità scientifica era stata sorpresa, in precedenza, dal fatto che l’aviaria si fosse trasmessa dagli uccelli ai gatti. ”Ogni volta che il virus si adatta a un nuovo animale – ha spiegato alla NPR Jay Varma, vicecommissario per il controllo delle malattie del Dipartimento – bisogna preoccuparsi del contagio tra i simili e tra gli esseri umani che se ne prendono cura”.
Il focolaio. Secondo i ricercatori il virus si è spanto in un rifugio per gatti di Manhattan che conta una cinquantina di ospiti. Nell’ultima settimana la malattia è proliferata velocemente tra i felini della città e in più di cento esemplari si è riscontrata la presenza del ceppo H7N2. Il ‘paziente zero’, un gatto vecchio e di salute precaria, è stato individuato e abbattuto. Tutti gli altri gatti contagiati sono stati sottoposti alle cure del caso e si riprenderanno. I test, a cui sono stati sottoposti anche cani e conigli della città, sono risultati tutti negativi.
Oltre 160 persone che lavoravano nel rifugio hanno fatto il test, spiega un comunicato del commissario per la Salute Mary T. Bassett, ma hanno dato tutte esito negativo.
“La nostra indagine conferma che il rischio per la salute umana da H7N2 è basso – si legge nella nota -, ma stiamo sollecitando i newyorkesi che hanno adottato i gatti da un rifugio nelle ultime tre settimane a prestare attenzione alle condizioni dei loro nuovi animali domestici”.
Colpito un veterinario. L’uomo colpito è uno dei veterinari della struttura. Si tratta dell’unico contagiato su 350 persone controllate. L’H7N2 è un sottotipo ‘light’ dell’influenza A e i sintomi si sono palesati per breve tempo e in forma leggera. Secondo i medici, il veterinario avrebbe lavorato troppo a stretto contatto con i gatti infetti, probabilmente tenendo vicina la faccia al loro muso.
I precedenti. Negli Stati Uniti si sono registrati, tra gli uomini, due casi di H7N2, nel 2002 e nel 2003. Il primo paziente aveva contratto la malattia dagli animali d’allevamento (tacchini e polli), nel secondo non si è riusciti a rintracciare l’origine del virus.
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