L’Italia è (a sorpresa) il terzo Paese al mondo per riserve d’oro. Il nostro Paese vanta nella sua Banca centrale riserve auree in tonnellate seconde solo a Stati Uniti e Germania. Ma la classifica cambia se si considera l’oro come riserva valutaria.
Nel secondo trimestre del 2024, l’Italia risulta essere il terzo paese al mondo per riserve auree in tonnellate detenute dalle banche centrali, dopo Stati Uniti e Germania. È quanto emerge dai dati del World Gold Council, organizzazione creata nel 1987 dalle maggiori compagnie minerarie per studiare il ruolo dell’oro in quanto asset strategico e la relativa catena di approvvigionamento.
La classifica mondiale
A guidare la classifica dell’oro detenuto dalle banche nazionali sono gli Stati Uniti, che ne possiedono 8.133,46 tonnellate. A seguire, la Germania, con 3.351,53 tonnellate. Subito dopo arriva l’Italia: nelle casseforti del nostro Paese ne sono custodite 2.451,84.
Al quarto posto, un altro Stato dell’Europa occidentale, la Francia, con 2.436,97 tonnellate.
Poco sotto, al quinto posto, troviamo un altro paese del continente europeo, la Russia, con 2.335,85 tonnellate. E solo al sesto posto troviamo, quantomeno prendendo come metro di misura le tonnellate, il gigante dell’Asia, la Cina, a 2.264.32 tonnellate.
Va detto però che la classifica cambia se si considera l’oro come riserva valutaria (Fx reserves). In questo caso saldamente in testa è la Cina, con 3.285.272 milioni di dollari, seguita a parecchia distanza dal Giappone, a 1.168.515,75 milioni di dollari. Gli Stati Uniti ne possiedono ‘solo’ 232.299,14 milioni. L’Italia, molto più sotto, detiene 85.158,61 milioni di dollari.
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