L’Italia a rischio procedura Europea per il debito pubblico

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Debito pubblico, nuovo record ad aprile- 2.373 miliardi. Cresce il debito pubblico, che rischia di costare all’Italia una procedura europea. Mentre si aspetta la risposta del Tesoro a Bruxelles, per convincere tecnici e politici della capacità tricolore di rimettere i conti in carreggiata, Bankitalia informa che ad aprile il debito delle Amministrazioni pubbliche “è aumentato di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.373,3 miliardi”. E’ un nuovo livello record, che arriva dopo il leggero calo che si era registrato a marzo.

La ragione della crescita è duplice. Da una parte pesa per 2,8 miliardi il fabbisogno del mese, ovvero la necessità di finanziare le uscite pubbliche che sono superiori alle entrate. La maggior parte dell’incremento, però, risiede nell’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro: 11,6 miliardi, a quota 58,5. Spiega poi Bankitalia che “gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno nel complesso aumentato il debito di ulteriori 0,4 miliardi”.

Tra i detentori del debito italiano, nelle tabelle del Bollettino si scorge che la fetta in mano ai non residenti è tornata a salire (ma il dato è aggiornato a marzo) a 700 miliardi, dai 697,4 del mese precedente, di cui quasi 645 miliardi sono titoli di Stato.

Nel consueto dettaglio sui sottosettori, via Nazionale spiega che il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 13,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,9 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

Con i dati di Bankitalia arriva anche un aggiornamento delle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato: ad aprile sono state pari a 30,4 miliardi, in aumento dell’1,3 per cento (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. “Nei primi quattro mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 122,5 miliardi, in aumento dello 0,7 per cento (0,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

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