Consolidata la sinergia scientifica fra Italia e Stati Uniti

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Go West: Inaf a Washington dove si è parlato anche di space weather. Dal 3 al 5 dicembre, a Washington, una folta delegazione dell’Istituto nazionale di astrofisica ha preso parte ai lavori della Joint Commission for Scientific and Technical Collaboration fra Italia e Stati Uniti. Washington, 3 Dicembre 2018, Ambasciata d’Italia: iniziano i lavori della Joint Commission for Scientific and Technical Collaboration fra Italia e Stati Uniti. È il 30esimo anniversario, una data importante. L’Inaf c’è.

Circa duecento scienziati dei due paesi, rappresentanti degli enti e delle agenzie, discutono tematiche scientifiche di interesse comune da sviluppare nei prossimi tre anni in molte discipline: fisica e astrofisica ma anche salute, dati e tecnologie dell’informazione, gestione delle calamità naturali e tempo meteorologico spaziale (space weather, in inglese) – che si occupa di fenomeni legati a plasma, campi magnetici, radiazioni e altre perturbazioni nello spazio e effetti sul nostro pianeta.

Da parte statunitense erano presenti attori importanti della politica scientifica nazionale per la fisica e l’astronomia: il Department of Energy, la National Science Foundation, il Dipartimento di Stato, il Goddard Space Flight Center, il Jet Propulsion Laboratory, la Noaa, lo Space Weather Prediction Center della Noaa, la Nasa e la Fema. Per l’Italia, la rappresentanza scientifica era assicurata nella sessione di fisica e astrofisica da Inaf e Infn.

Da sinistra: Mauro Messerotti, Giovanni Pareschi, Fabrizio Capaccioni, Corrado Perna, Adriano Fontana, Giusi Micela, Luca Valenziano, Federica Bianco e Filippo Zerbi
Da sinistra: Mauro Messerotti, Giovanni Pareschi, Fabrizio Capaccioni, Corrado Perna, Adriano Fontana, Giusi Micela, Luca Valenziano, Federica Bianco e Filippo Zerbi

La delegazione Inaf – formata dal direttore scientifico Filippo Maria Zerbi, Fabrizio Capaccioni, Adriano Fontana, Giusi Micela, Mauro Messerotti, Giovanni Pareschi, Corrado Perna e chi vi scrive – ha presentato alcune delle tematiche su cui sono attive importanti collaborazioni bilaterali: lo studio di esopianeti da terra e dallo spazio, progetti di esplorazione del Sistema solare e dei suoi corpi minori, le attività relative al Large Binocular Telescope in Arizona, le attività relative agli sviluppi del Cherenkov Telescope Array Observatory, il follow up elettromagnetico delle onde gravitazionali, gli studi collegati ai fenomeni di space weather.

Importanti anche gli interventi dei colleghi statunitensi sulle collaborazioni in atto. Martin Weisskopf ha presentato le missioni spaziali di alte energie, in particolare Ixpe, che vanta un’importante partecipazione italiana finanziata dall’Asi, in collaborazione tra Inaf e Infn, e la proposta Strobe-X. Federica Bianco ha introdotto il Large Synoptic Survey Telescope, in costruzione in Cile, e Antonella Nota dell’Esa sui risultati del telescopio spaziale Hubble e le prospettive per il James Webb Space Telescope. Da sottolineare anche le discussioni sulle possibili collaborazioni in campo tecnologico con il Jet Propulsion Laboratory, per il quale ha partecipato Todd Gaier, chief technologist.

Tre giorni di incontri e discussioni intense, che hanno mostrato l’importanza e l’ampiezza delle ricerche svolte da Inaf e il ruolo dei suoi ricercatori e tecnologi all’interno di esperimenti di rilevanza mondiale. L’interesse suscitato nei rappresentanti delle agenzie Usa si svilupperà in ulteriori contatti, per permettere nuove opportunità di collaborazione per l’Inaf su progetti bilaterali Italia – Usa, che si attueranno sia mediante la mobilità di ricercatori e studenti sia tramite lo scambio di tecnologie in ambiti di interesse comune.

Questa iniziativa avrà un seguito importante già nel prossimo futuro: sono stati pianificati ulteriori colloqui con le agenzie americane che potranno dar vita a nuove opportunità di collaborazione. Una sfida che l’Inaf ha mostrato di saper affrontare e che certamente i suoi ricercatori e tecnologi sapranno cogliere.

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