Vita dopo la morte parla lo scienziato

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Ogni religione cerca di dare una spiegazione sulla vita dopo la morte, ovvero cosa potremmo incontrare una volta terminato il percorso terreno.Una risposta arriva da Robert Lanza, il 60enne definito dal New York Times come il terzo scienziato al mondo. Nel libro “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” (Biocentrismo: come la vita e la coscienza sono le chiavi per comprendere la natura dell’universo), ci sono notizie ed informazioni che destano grande clamore nel mondo.Lanza, esperto di medicina rigenerativa, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine con più di 30 libri all’attivo, ha elaborato la teoria del Biocentrismo, secondo la quale la morte, come noi la conosciamo, non è altro che un’illusione generata dalla nostra coscienza.Sul suo sito web lo scienziato ha spiegato: “Ci hanno insegnato a pensare che la vita sia sono l’attività generata dalla combinazione di carbonio e di una miscela di molecole, che vivremo per un certo tempo e che poi finiremo per marcire sottoterra. In effetti, noi crediamo nella morte perché ci è stato insegnato che moriremo o, più specificamente, ci hanno insegnato che la nostra coscienza è un fenomeno associato al nostro organismo e che questo morirà con esso”.Secondo lo scienziato è la coscienza stessa dell’uomo a determinare la forma e la dimensione degli oggetti dell’universo. Per spiegare meglio questo concetto, lo scienziato utilizza i colori: “una persona percepisce il cielo di un certo colore e gli viene insegnato che quel colore si chiama blu, ma le cellule del cervello di un’altra persona potrebbero percepire un colore diverso, che chiamerebbe sempre blu, ma che potrebbe corrispondere al proprio verde”.Per quanto riguarda i concetti di spazio e tempo, Lanza ha aggiunto: “noi portiamo in giro spazio e tempo come fanno le tartarughe coi gusci. La morte della coscienza esiste solo sotto forma di pensiero, poiché le persone si identificano con il loro corpo, credendo che quando il corpo muore, la coscienza scompare. Se il corpo genera coscienza, quest’ultima muore quando il corpo muore, ma se il corpo riceve la coscienza così come un decoder riceve i segnali satellitari, la coscienza non finisce con la morte fisica”.Lo scienziato dice: “con la morte la nostra vita diventa un fiore perenne che torna a vivere nel multiuniverso, il luogo delle possibilità infinite, la vita è un’avventura che trascende il nostro modo ordinario di pensare linearmente. Quando moriamo, lo facciano non nella casualità della tavola da biliardo, ma nella inevitabilità della vita”.

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