Nuovi accordi tra Virgin Galactic e l’Agenzia spaziale italiana. Iniziano nel 2018 i voli regolari di SpaceShipTwo, forse da uno spazioporto in Italia: l’ASI a bordo con astronauti ed esperimenti dal 2019.
Dopo aver raggiunto, nel 2016, un protocollo d’intesa con ALTEC (società partecipata dall’Agenzia spaziale italiana e da Thales Alenia Space) per realizzare, a partire da un aeroporto esistente, uno spazioporto, ossia una struttura con piste adeguate al decollo e all’atterraggio del sistema SpaceShipTwo, Virgin Galactic fa sapere di aver concordato con l’Agenzia spaziale italiana una partnership per condurre ricerche in ambiente di microgravità grazie ai voli suborbitali con le sue navette riutilizzabili.
Il nuovo accordo, raggiunto nell’ambito della Next Generation Suborbital Researchers Conference (Colorado, 18-20 dicembre 2017), prevede un primo volo a bordo dell’aereo-razzo nel 2019 con partenza, in attesa di nuovi sviluppi, dallo Spaceport America, in Nuovo Messico. Il sistema SpaceShipTwo è composto da un aereo/madre che porta a 17.000 metri di quota un aereo-razzo che, staccatosi, raggiunge la quota suborbitale prevista con un volo parabolico.
I voli suborbitali di Virgin Galactic prevedono di arrivare oltre l’atmosfera, a circa 100 chilometri di quota, dove astronauti, ricercatori ed esperimenti si troveranno in un ambiente di microgravità – simile a quello sulla Stazione Spaziale Internazionale – per una manciata di minuti, sufficienti a condurre i test predisposti.
Nuovi astronauti. «Il settore aerospaziale cambia e si evolve più velocemente di quel che si pensa», commenta Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, «e l’Asi si sta adattando al cambiamento, sviluppando e utilizzando nuovi strumenti e tecnologie. I voli suborbitali di Virgin Galactic offrono vari minuti in microgravità, una condizione ideale per testare tecnologie e nuove soluzioni che intendiamo utilizzare, a partire dal 2021, su Space Rider, il piccolo shuttle europeo riutilizzabile su cui stiamo lavorando insieme all’Agenzia spaziale europea. Non solo: i voli suborbitali sono un modo per mettere alla prova le partnership pubblico-privato, con il duplice obiettivo di addestrare gli equipaggi e di condurre esperimenti scientifici su nuovi materiali e molecole, per esempio per l’industria farmaceutica.»
Da segnalare anche che l’Asi ha scelto il Launcher One di Virgin Galactic per portare nello Spazio un satellite costruito da SITAEL – società hi-tech con sede a Bari – in collaborazione con Asi ed Esa.
Lascia un commento