Sulla Luna c’è molta più acqua del previsto. Anche se, stando all’ultima ricerca si nasconde nel sottosuolo, anzi in ciò che resta di antiche eruzioni vulcaniche. Lo sostiene uno studio pubblicato dalla rivista Nature Geoscience che ha analizzato i dati relativi ai depositi vulcanici della Luna: secondo gli scienziati Shuai Li e Ralph Milliken della Brown University di Providence, negli Usa, tali depositi conterrebbero una quantità di acqua inusualmente alta, soprattutto se confrontata con il suolo circostante: “Abbiamo trovato chiari segni di questa presenza utilizzando i dati forniti dai satelliti artificiali”. Secondo gli stessi scienziati queste riserve sotterranee potrebbero essere utilizzate come una risorsa molto importante in occasione di futuri progetti di esplorazione.
L’acqua lunare sarebbe intrappolata in perline di vetro formatesi durante le eruzioni esplosive del magma proveniente dall’interno del satellite. Già durante le missioni Apollo 15 e Apollo 17 alcuni campioni lunari riportati sulla Terra avevano rivelato la presenza di tracce di acqua intrappolata all’interno. “Il dilemma” spiega Milliken “era se quei campioni fossero una eccezione o rappresentativi del suolo del nostro satellite. I nostri dati ora ci dicono che quella non era una anomalia: la parte interna della luna è davvero bagnata”.
La scoperta, se confermata, avrà conseguenza anche sulle teorie relative all’origine della Luna. L’ipotesi principale è che si sia formata dai detriti di una collisione spaziale tra un pianeta delle dimensioni di Marte e quella che sarebbe diventata poi la Terra. Secondo gli scienziati, una dinamica del genere avrebbe prodotto così tanto calore da impedire all’idrogeno (necessario a formare l’acqua) di fermarsi sulla neonata Luna. “La crescente evidenza di acqua all’interno del satellite terrestre suggerisce invece che in qualche modo l’idrogeno è sopravvissuto, oppure che è arrivato sulla Luna subito dopo la sua formazione trasportato da comete o asteroidi. Ma la sua origine resta ancora un mistero” conclude Shuai Li.
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