Spargere calce spenta nei mari per contrastare il riscaldamento globale

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

La calce spenta nei mari per contrastare il riscaldamento globale
La calce spenta nei mari per contrastare il riscaldamento globale
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Riscaldamento globale, l’idea di spargere calce in mare per togliere la CO2 dall’atmosfera. Il progetto Desarc-Maresanus del Politecnico di Milano: «Fattibile e a basso costo con i cargo e le petroliere nel Mediterraneo». Si diminuisce anche l’acidificazione delle acque, una grave minaccia per l’ecosistema marino.

Tamponare l’acidità del mare e far diminuire l’anidride carbonica che le attività umane ha scaricato nell’atmosfera determinando l’aumento delle temperature con l’effetto serra. Sono stati proposti diversi meccanismi, nessuno però pienamente convincente e tutti molto cari. Ora dal Politecnico di Milano arriva un’idea pioneristica ma semplice, che abbassa i costi e potrebbe funzionare in particolare nel Mediterraneo. Ma cosa c’entra il mare con l’atmosfera, e l’acidità dell’acqua con la CO2?

Anidride carbonica e acidità del mare

Solo l’idea di «tamponare l’acidità del mare» la fa sembrare una sceneggiatura da film di scienziati pazzi. Al Politecnico non la pensano così. «Partiamo da una premessa», spiega Mario Grosso, responsabile scientifico della ricerca per il Politecnico. «Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul contenimento a 1,5-2 gradi dell’aumento della temperatura globale, sappiamo che non è sufficiente non emettere ulteriore anidride carbonica. Cosa che tra l’altro non si sta facendo, dato che le emissioni sono in aumento. Occorre iniziare seriamente a studiare sistemi per assorbire la CO2 emessa, in gergo tecnico sequestrare la CO2». Senza addentrarsi nelle questioni di ordine etico e politico su chi ha l’autorità per decidere di sequestrare la CO2 e in che modo, concentriamoci su quelli tecnici. Oltre ad agire come gas serra nell’atmosfera, un terzo dell’anidride carbonica emessa viene assorbita dagli oceani ma ha come conseguenza quella di far aumentare l’acidità dell’acqua. Secondo gli scienziati l’acidificazione porterà a cambiamenti negli ecosistemi e nella diversità biologica. Negli ultimi 150 anni il pH (l’unità di misura dell’acidità) è sceso da 8,2 a 8,1 e potrebbe arrivare a 8,05 tra vent’anni. Sembra un’inezia ma corrisponde a un aumento dell’acidità del 25% (la scala è logaritmica), la velocità più alta mai registrata da molti milioni di anni.Acidificazione dei Mari, gli Oceani

Desarc-Maresanus

Il progetto Desarc-Maresanus, di cui in un convegno al Polimi si è fatto il punto a un anno dall’avvio, propone una soluzione pratica e conveniente per il Mediterraneo. «Abbiamo studiato un processo basato sulla diffusione di idrossido di calcio in mare utilizzando le navi che normalmente navigano nei nostri mari», ha illustrato Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici e project leader della ricerca. «Abbiamo stimato un costo di 50-90 euro per tonnellata di CO2 rimossa, molto più basso rispetto al sequestro del gas direttamente dall’atmosfera». La maggior parte dei progetti si concentrano infatti nel togliere l’anidride carbonica dall’atmosfera e l’Ue ha piani per realizzare dal 2023 un deposito geologico di CO2 stoccata sotto il Mare del Nord. Al largo della Norvegia già ce n’è uno con una capacità di oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 immagazzinata.

La calce spenta

L’idrossido di calcio, ben conosciuto dai muratori come calce spenta, si ottiene dalle cave di calcare e una volta in mare si combina con l’acqua favorendo la rimozione dell’anidride carbonica. Attraverso analisi fluidodinamiche si è studiato l’impatto della diffusione della calce spenta dalla scia delle navi e sull’ecosistema marino nel suo complesso. «Lo spargimento da parte delle navi già esistenti – cargo e petroliere – si presenta come la soluzione più efficiente», ha spiegato Simona Masina, responsabile dell’unità di modellistica del Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc). Si potrebbero spargere tra 100 e 200 milioni di tonnellate di idrossido di calce all’anno, che al 2040 farebbero sequestrare 135 milioni di tonnellate all’anno di CO2 e aumentare il pH di 0,06.

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.