Un video registrato nel DNA di batteri si trasmette per generazioni. Con la tecnica di editing genetico CRISPR è stato possibile trasformare microbi di E. coli in biblioteche viventi, capaci di trasmettere informazioni in sequenza ai discendenti.
La ricerca pubblicata su Nature dimostra che è possibile sfruttare i microbi come banche dati viventi, capaci di perpetrare nel tempo le “informazioni acquisite”, e creare popolazioni di cellule che tengano un “diario” degli eventi cui vanno incontro, come i processi di crescita o le malattie.
NASTRO DA AVVOLGERE. Il DNA è un formidabile contenitore di informazioni: i paragoni hanno poco senso, ma, giusto per farne uno, un grammo di filamento a singola elica può contenere i dati scritti in 100 miliardi di DVD. Gran parte degli studi condotti finora, tuttavia, riportano a test condotti con DNA artificiale, con informazioni digitali tradotte in sequenze di DNA poi sintetizzate.
MANO E CAVALLO. Per la scelta dei soggetti da inserire si è andati sul classico: come foto è stata scelta quella di una mano umana, mentre per il video sono stati selezionati cinque frame della sequenza Il cavallo in movimento acquisita nel 1878 dal pioniere della fotografia inglese Eadweard Muybridge. Le stringhe di codice relative alle immagini sono state inserite, grazie all’editing genetico, nei blocchi costituenti (nucleotidi) del DNA batterico.
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