Russia anti Apple e Google: sceglie Jolla, Os creato da ex Nokia

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Istituzioni passano al sistema operativo creato dalla giovane azienda finlandese. Dopo la stretta su LinkedIn di proprietà di Microsoft, la Russia mette da parte altri due colossi della tecnologia come Apple e Google e si affida ad una piccola società finlandese. D’ora in poi i dispositivi di istituzioni e aziende russe avranno a bordo il sistema operativo Sailfish OS, progettato da Jolla, una società nata da una costola di Nokia e certificato dal Cremlino. La scelta sembrerebbe un altro passo verso il rafforzamento del controllo statale sul web e le comunicazioni in Russia.

Con il software Sailfish – spiega il sito TechCrunch – Mosca mira a ridurre la dipendenza dai big della tecnologia statunitensi arrivando entro dieci anni ad una quota di mercato del 50% con sistemi operativi ‘fatti in casa’. E’ la seconda scelta autarchica del paese. Ad inizio anno la Russia ha lanciato Open Mobile Platform per il mercato interno, la piattaforma si basa sempre sul sistema operativo Sailfish. “È stato un progetto molto lungo e complesso che ha richiesto molta concentrazione. È iniziato con la pubblicazione di una lunga lista di sistemi operativi ‘mobile’ alternativi pubblicata dal Ministero delle tecnologie dell’informazione”, spiega Antti Saarnio, presidente di Jolla, specificando che il processo di certificazione in Russia è iniziato nella primavera del 2015.

Tra i contendenti oltre a Sailfish, c’era anche Tizen, il sistema operativo della coreana Samsung. Alla fine la certificazione è stata ottenuta dall’azienda finlandese: lavorerà insieme ai partner che acquisiscono le licenze per sviluppare versioni personalizzate di Sailfish. Jolla è stata fondata nel 2011 da un gruppo di informatici fuoriusciti da Nokia, quando la società iniziava la fase discendente. Nel 2013 la divisione ‘mobile’ è stata venduta a Microsoft.

La scelta della Russia, oltre a rompere il monopolio tecnologico statunitense, avrebbe anche l’obiettivo di controllare i dati degli utenti che passano sulla rete. Proprio pochi giorni fa il Cremlino ha deciso di congelare LinkedIn: secondo il governo il social network professionale di proprietà di Microsoft ha violato la normativa sul trattamento dei dati personali entrata in vigore nel 2015. Obbliga le società tecnologiche ad archiviare i dati degli utenti russi in server che si trovino fisicamente nel paese. Un giro di vite che in futuro potrebbe estendersi anche a Twitter e Facebook. E di recente il governo ha presentato un pacchetto di misure antiterrorismo che prevede provvedimenti da Grande Fratello per gli operatori telefonici e i provider internet.

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