Robot rover sinuosi come serpenti per l’esplorazione di Marte

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Serpenti robot per esplorare Marte. Inizia l’era dei robot biomimetici per l’esplorazione dello Spazio, dalla Iss, alla Luna, al Pianeta Rosso e oltre: arrivano i rover che strisciano come serpenti.

Il futuro dell’esplorazione extraplanetaria sarà… strisciante. Almeno per quanto riguarda lo studio dei terreni rocciosi di Marte, della Luna e di alcuni asteroidi o comete. Sempre più spesso i rover delle agenzie spaziali – capaci di coprire lunghe distanze su mondi alieni – saranno accompagnati da robot biomimetici modellati sui rettili terrestri, capaci di addentrarsi nei pertugi di suolo e sottosuolo e anche di sfruttare gli ostacoli come strumento per avanzare.

La Foundation for Scientific and Industrial Research (SINTEF), la più grande organizzazione indipendente per la ricerca in Scandinavia, ne sta studiando alcuni in collaborazione con l’ESA nell’ambito di un progetto denominato SERPEX.

I ricercatori del SINTEF insieme a Wheeko, il serpente robot sviluppato in collaborazione con il Center for Interdisciplinary Research in Space (CIRiS), e il Norwegian Space Center (NSC). | SINTEF/THOR NIELSEN
I ricercatori del SINTEF insieme a Wheeko, il serpente robot sviluppato in collaborazione con il Center for Interdisciplinary Research in Space (CIRiS), e il Norwegian Space Center (NSC). | SINTEF/THOR NIELSEN
DOVE L’UOMO NON ARRIVA. Sulla Stazione spaziale, aiutanti come Wheeko, il robot serpente, o come Aiko, un concept analogo (nel video qui sotto), potrebbero servire per ispezionare gli angoli meno raggiungibili: la struttura a moduli motorizzati e dai movimenti indipendenti è studiata per lavori di manutenzione in ambiente di microgravità.

SUL PIANETA ROSSO. Ma le potenzialità di questi rover sinuosi si estendono molto al di là della nostra base orbitante. Su Marte, potrebbero essere impiegati nel campionamento di suolo e sottosuolo, o spingersi laddove alcuni rover, come Spirit, sono rimasti impantanati. Rover su ruote e serpenti sarebbero connessi via radio (e in qualche modo più diretto, per la ricarica): gli aiutanti striscianti sarebbero a tutti gli effetti il braccio aggiuntivo dei rover più grandi.

LUNA E COMETE. Sulla Luna questi strani esploratori potrebbero andare in avanscoperta nei tubi di lava, i tunnel che si vorrebbero sfruttare per la costruzione di basi umane permanenti. Per le comete, vale l’esperienza di Philae, il lander di Rosetta finito in un angolo di 67P non illuminato dal Sole: un rover-serpente avrebbe forse avuto maggiori probabilità togliersi d’impiccio e di riguadagnare la piena operatività.

Nei prossimi anni, i rettili robotici potrebbero affiancare gli altri aiutanti degli astronauti della ISS: come SPHERES, i piccoli satelliti miniaturizzati del MIT, o Astrobee, un cubo robotico con telecamere e sensori già pronto a fare il suo debutto a gravità zero.

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