
Il protone si restringe, ottenuta la misura più precisa del suo raggio. È più piccola del previsto. Ottenuta la misura più precisa del raggio del protone, che da oggi è come se si fosse ristretto. Gli ultimi dati, pubblicati sulla rivista Nature, mostrano, infatti, un valore più piccolo delle attese, pari a 0.831 anziché 0,88 femtometri (fm), un sottomultiplo del metro, una cifra decimale con 15 zeri. La misura è stata realizzata dai fisici del Laboratorio nazionale americano Thomas Jefferson (Jefferson Lab), gestito dal Dipartimento per l’energia (Doe) degli Stati Uniti.

Scoperto esattamente un secolo fa dal fisico e chimico Ernest Rutherford, Nobel per la chimica nel 1908 e considerato uno dei padri della fisica nucleare, il protone è uno dei costituenti fondamentali dei nuclei atomici. “In passato, negli ultimi dieci anni, erano stati ottenuti dati discordanti sulla misura del suo raggio: un fenomeno che noi fisici chiamiamo puzzle del raggio del protone”, ha spiegato alla rivista, Omar Benhar, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Adesso, gli scienziati del Jefferson Lab, grazie a una nuova tecnica che sfrutta alcune proprietà degli elettroni, “hanno contribuito a cambiare il quadro, ottenendo la misura più precisa del raggio del protone”, ha sottolineato il fisico dell’Infn. “Si tratta di una misura molto importante. Ma, per avere una soluzione definitiva al puzzle del protone – ha concluso Benhar – sarà necessario comprendere le ragioni delle precedenti discordanze nei dati, a partire dalla possibile esistenza di nuova fisica”.
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