Onde gravitazionali, il suono dell’Universo
Anche in questo caso le onde gravitazionali sarebbero state emesse dalla fusione di due buchi neri avvenuta 1,4 miliardi di anni fa. Dalla forma delle onde captate, i ricercatori sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’impatto tra i due corpi: il segnale infatti è relativo alle ultime 27 orbite su cui i buchi neri (rispettivamente di 14 e 8 masse solari) hanno spiraleggiato prima di precipitare uno nell’altro formano un nuovo black hole pesante come 21 soli. E la massa solare mancante? E’ proprio l’energia liberata nel processo di fusione sotto forma di onde gravitazionali.
Onda gravitazionale, quel ‘cinguettio’ è l’eco della fusione di due buchi neri
In queste foto le antenne usate per captare le onde gravitazionali. Si chiamano interferometri laser e sono strumenti precisissimi. Sono formati da due bracci lunghi 4 km nel caso di Ligo e 3 km nel caso di Virgo e disposti ad angolo retto. Al loro interno corre avanti e indietro un raggio laser. Il passaggio dell’onda gravitazionale deforma la struttura a “elle” dell’interferometro. Il raggio laser viene deviato di circa un millesimo del diametro del nucleo di un atomo. Ma tanto basta per mandare il raggio fuori fase e avvertire gli scienziati che un segnale interessante è stato captato. L’osservatorio Ligo è americano ed è formato da due antenne gemelle: una a Livingston in Louisiana e una ad Hanford nello stato di Washington. L’osservatorio Virgo si trova a Cascina in provincia di Pisa ed è gestito dall’Istituto nazionale di fisica nucleare
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