Tokyo 2020, le Olimpiadi del riconoscimento facciale: scansioni per 400mila partecipanti. Il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici nipponici in procinto di annunciare l’uso della scansione del volto per identificare l’accesso alle aree riservate e agli impianti di atleti e staff della manifestazione.CENTINAIA di migliaia di atleti, dirigenti, delegati, membri dell’organizzazione e dello staff, volontari e tecnici. Il Giappone sta cercando un modo rapido e sicuro – oltre che all’altezza della sua straordinaria tradizione tecnologica – per identificarli nel corso delle Olimpiadi che si terranno a Tokyo nel 2020.Secondo il Japan Times pare che il comitato organizzatore stia seriamente pensando di sfruttare il riconoscimento facciale per identificare le persone che entreranno e usciranno dal villaggio olimpico, dagli impianti, dagli uffici e dalle strutture coinvolte dai giochi. Non è questione da poco: si parla di un numero oscillante fra i 300 e i 400mila soggetti. La procedura non riguarderà ovviamente il pubblico che accorrerà alle gare ma, appunto, solo i partecipanti, i loro staff, quelli delle federazioni, i tecnici e in generale l’intera macchina sportiva e organizzativa.
Gli organizzatori sono infatti preoccupati dal furto dei tradizionali badge con le autorizzazioni all’accesso in certe aree o da altre possibilità che potrebbero incidere sui livelli di sicurezza della 32esima Olimpiade in programma dal 24 luglio al 9 agosto 2020. Fra l’altro, il riconoscimento facciale potrebbe snellire le attese ai varchi d’accesso e rendere l’intera procedura d’identificazione più fluida. Qualcosa è già stato testato in passato, in particolare ai Giochi di Rio del 2016: ai giornalisti accreditati alla Japan House, il quartier generale del team olimpico nipponico in Brasile, veniva appunto scansionato il volto a ogni ingresso.
A occuparsi dell’infrastruttura dovrebbe essere il locale colosso Nec col suo sistema NeoFace, che d’altronde include fra i suoi clienti anche il dipartimento di Sicurezza interna statunitense, la polizia di Chicago o catene come CaliBurger. Nulla è stato ancora ufficializzato e dunque nulla si sa ancora sulle procedure per tutelare la privacy o sulle alternative per i partecipanti che non volessero aderire, anche se l’organizzazione ha i poteri per rendere obbligatorio il ricorso alla scansione del volto.
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