Le alghe potrebbero fornire agli astronauti tutto quello di cui hanno bisogno nello spazio. Le missioni spaziali di lunga durata, come quelle che la NASA vorrebbe intraprendere per Marte, dovranno garantire all’equipaggio cibo, acqua e ossigeno. Queste tre funzioni essenziali per vita potrebbero essere offerte da un solo elemento: le alghe.
In un tale sistema, che potrebbe essere utilizzato a bordo di veicoli spaziali e stazioni spaziali nel prossimo futuro, le microalghe potrebbero essere utilizzate per pulire l’aria, l’acqua, e (forse) anche per produrre cibo.
I ricercatori dell’Università dei sistemi spaziali di Stoccarda, hanno iniziato a ricercare possibili applicazioni spaziali per le microalghe nel 2008, e nel 2014, in collaborazione con il Centro aerospaziale tedesco (DLR) e la società aerospaziale privata Airbus, hanno iniziato a sviluppare un fotobioreattore (sistemi di coltura di microrganismi fotosintetici) usando la microalga Chlorella vulgaris.
Questa microalga ha un’efficienza fotosintetica fino a dieci volte superiore a quella delle piante più complesse, e se usate come sistema di supporto vitale ibrido (LSS), potranno rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera della cabina e produrre ossigeno attraverso la fotosintesi.
Su piccola scala queste alghe funzionano, e adesso si devono provare anche nello spazio. Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, che è stata trovata di recente piena di funghi e batteri, lasceranno crescere le microalghe per 180 giorni, ciò consentirà di valutare il funzionamento del fotobioreattore.
Quest’alga è ottima anche come fonte di cibo. “La biomassa della clorella è un integratore alimentare comune e può contribuire ad una dieta equilibrata grazie al suo alto contenuto di proteine, acidi grassi insaturi e varie vitamine, compresa la vitamina B12.. se ti piace il sushi, lo amerai“, ha dichiarato Harald Helisch, un biotecnologo presso l’Institute of Space System che sta partecipando allo studio.
FONTE: universetoday
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