Luce di sincrotrone per immagini microscopiche più nitide

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Debutta il supermicroscopio più potente del mondo. Scansione 3D per studiare organi e malattie. Nuova era per la scienza. Osservare il processo di infezione, come quello provocato dal nuovo coronavirus, grazie alla scansione in 3D di un organo o dell’intero corpo umano: è la rivoluzione scientifica resa possibile grazie alla nuova sorgente di raggi X più brillante mai ottenuta, presso il supermicroscopio europeo Esrf (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble (Francia) basato sulla luce di sincrotrone.

Panoramica dell'edificio che ospita la struttura europea per la luce di sincrotrone, l'Esrf (fonte: ESRF_PJayet) © ANSA/Ansa
Panoramica dell’edificio che ospita la struttura europea per la luce di sincrotrone, l’Esrf (fonte: ESRF_PJayet) © ANSA/Ansa

Ideata da un fisico italiano, la nuova sorgente che ha reso il supermicroscopio europeo il più potente del mondo si chiama Esrf-Extremely Brilliant Source (Esrf-Ebs). Grazie ad essa la macchina è adesso in grado di generare fasci di raggi X 100 volte più luminosi rispetto a quelli che finora era possibile ottenere.

“Questo è un momento di orgoglio per l’intera comunità del sincrotrone”, afferma Francesco Sette, direttore generale dell’Esrf. “Con l’apertura di questa nuovissima generazione di sincrotrone ad alta energia – aggiunge – l’Esrf continua il suo ruolo pionieristico nel fornire un nuovo strumento senza precedenti agli scienziati, per spingere le frontiere della scienza e affrontare le sfide vitali che la nostra società deve affrontare oggi, come la salute e l’ambiente”.

Per raggiungere queste prestazioni, nell’Esrf è stato installato il reticolo Hybrid Multi-Bend Achromat (Hmba) inventato dal fisico Pantaleo Raimondi e basato su oltre 1.000 magneti, quasi il doppio rispetto a quelli presenti in precedenza nell’anello di Esrf, della circonferenza di 844 metri.

“La carrozzeria dell’auto rimane la stessa, ma abbiamo estratto il vecchio motore e abbiamo inserito il nuovo motore di una Ferrari”, osserva Raimondi, direttore della divisione Accelerator & Source dell’Esrf. Per consentire queste modifiche, l’Esrf è stato spento per 20 mesi, a partire dal 10 dicembre 2018. Sono stati impiegati tre mesi per rimuovere le precedenti apparecchiature dall’anello e nove mesi per installare le nuove.

Il 28 novembre 2019 il primo fascio di elettroni è stato iniettato nella macchina ed entro il 14 marzo 2020, pochi giorni prima della chiusura per la pandemia da Covid-19, erano stati raggiunti i parametri di funzionamento della macchina necessari per aprire. La nuova macchina è anche un brillante esempio di cooperazione internazionale: la nuova sorgente Ebs è stata finanziata da 22 paesi che hanno investito 150 milioni di euro.

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