
Il sottomarino giallo ritorna a casa. Si è conclusa la prima missione del sottomarino robot Boaty McBoatface tra i fondali antartici, a quattro chilometri di profondità.
LA MISSIONE. Il mezzo del Centro oceanografico nazionale di Southampton, nel Regno Unito, è stato calato in acqua in corrispondenza del Passaggio di Orkney, una stretta apertura nella dorsale oceanica che si estende a nordest della Penisola Antartica. In quest’area ha compiuto tre immersioni nell’arco di sette settimane, raggiungendo i 4.000 metri di profondità e raccogliendo dati preziosi per lo studio delle correnti che ridistribuiscono l’energia termica del Pianeta.
IN TRASFORMAZIONE. Diversi studi sostengono che il sistema di circolazione delle acque in quell’area si stia riscaldando, forse per l’intensificazione dei venti che soffiano sull’Oceano meridionale. Quando questi cambiano velocità, le correnti oceaniche profonde fanno altrettanto, con conseguenze sui moti turbolenti che si formano tra le acque più fredde e pesanti e quelle più calde e superficiali. Ciò modifica il processo di cessione di calore agli strati più in superficie e in ultima analisi anche il livello dei mari (perché le acque più calde tendono ad espandersi).
DATABASE. Boaty ha raccolto dati su temperatura, velocità e salinità di questo sistema di circolazione sottomarino. Le informazioni raccolte dal sottomarino giallo aiuteranno a delineare un quadro più completo della situazione degli oceani più freddi della Terra.
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