Dal 20 al 24 marzo ad Hannover 3mila aziende da 70 Paesi per portare esempi pratici di digitalizzazione e nuovi modelli di business delle startup. Tra gli ospiti più attesi Ray Kurzweil ed Edward Snowden per parlare di futuro, oggi. Antropomorfi, industriali o invisibili come i chatbot: saranno loro a comandare? Mentre decidiamo se augurarcelo o meno, li vedremo in azione al CeBIT, la grande fiera dell’IT un tempo vetrina dell’elettronica, oggi laboratorio dedicato alla ‘”trasformazione digitale'”. E’ qui che da domani e fino al 24 marzo sarà possibile toccare con mano l’evoluzione di quegli oggetti che ci hanno già cambiato la vita per capirne i meccanismi, i sistemi di sviluppo e l’intelligenza artificiale in grado di animarli. E’ la d!conomy – no limits il tema conduttore dell’evento volto a configurare un mondo di applicazioni digitali che vanno dalla mobilità alla salute, passando per le comunicazioni e l’entertainment. Un universo di possibilità per robot, droni e auto a guida autonoma con cui avremo sempre più a che fare.
“Il CeBIT 2017 alzerà il sipario sul futuro. Renderà tangibile la digitalizzazione”, ha spiegato Oliver Frese, membro del consiglio direttivo di Deutsche Messe, presentando l’evento alla sua 31esima edizione. Oltre 200mila i visitatori attesi nei padiglioni che ospitano 3mila aziende provenienti da tutto il mondo – il Giappone in pole position – e centinaia di startup con nuovi modelli di business.
Technology breaks down boundaries. What does that mean for the economy and society as a whole? https://t.co/h7kY2A8XS5 #CeBIT17 #nolimits pic.twitter.com/G6EaHqNqQv
— CeBIT (@cebit) January 25, 2017
A spiegare in quali termini il machine learning potrebbe cambiare le nostre vite sarà Ray Kurzweil, direttore del reparto Ingegneria di Google ed esperto di intelligenza artificiale – tra gli ospiti più attesi delle CeBIT Global Conferences. E’ lui il sostenitore della teoria della ”singolarità” tecnologica, il momento in cui l’accelerazione dello sviluppo tecnologico porterà alla fusione tra intelligenza artificiale e intelligenza biologica. La deadline? Per Kurzweil è il 2030, ma basta vedere dove è arrivato Hiroshi Ishiguro per sentire il traguardo ancora più vicino. L’ingegnere giapponese dell’Università di Osaka porterà ad Hannover il suo robot gemello mostrando un assaggio dell’interazione con le macchine che, stando alle ultime stime, entro trent’anni andranno a sostituirci sul posto di lavoro. Qualcosa in più di una speculazione da film fantascientifico, come ha ribadito anche il co-fondatore di Microsoft Bill Gates, pur rassicurando che riusciremo a conviverci e a mantenerne il controllo.
In questa direzione lavora dal 2010 Sami Haddadin, allora in un team di ricercatori dell’Institute of Robotics and Mechatronics del German Aerospace Center (DLR), ottenendo ottimi risultati: suo il cobot (collaborative robot) Franka Emika da 10mila dollari (contro 30mila dei competitor) capace di imparare ed eseguire compiti di elevata ingegneria. Per dimostrarlo in un video su YouTube, allora Haddadin aveva agganciato due lame al braccio meccanico infilando in mezzo il proprio. Ora quello stesso robot che impara è pronto ad assemblare una riproduzione di sé in piena autonomia di fronte alla platea del CeBIT (padiglione 12) per mostrarne le potenzialità in campo industriale.
Proprio in virtù della nuova possibile collaborazione uomo-robot, gli scienziati del Centro Tedesco di Ricerca per l’Intelligenza Artificiale (DFKI) ne daranno dimostrazione (padiglione 6) svolgendo delicati compiti di manipolazione sicura di merci pericolose: è la Mixed Reality Production 4.0, nuovo scenario di interazione con le macchine intelligenti possibile grazie a VR e AR.
La realtà virtuale, tra il reale e l’irreale. Gli ultimi investimenti da parte dei big della Silicon Valley, da Google a Facebook, sgomberano il campo dai dubbi sull’enorme potenziale di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). E scavalcata la soglia dei videogame, riusciamo finalmente a vederne altre possibili applicazioni, oltre l’entertainment e fino alla scienza. Basti pensare ai risultati ottenuti da Hololens con esperienze immersive che permettono di esplorare ad esempio lo spazio e il corpo umano sotto forma di ologramma. Per entrare in questo mondo basterà visitare il padiglione 17, che svelerà le meraviglie di VR e AR attraverso demo e incontri.
Internet della cose in un mondo più connesso. Non più solo smartphone, tablet, computer: entro tre anni, stando alle previsioni Gartner, ci saranno 50 miliardi di oggetti collegati alla Rete. Il CeBIT promette di andare quindi oltre l’auto a guida autonoma sulla quale siamo quasi pronti a salire. L’IoT che stiamo cominciando a vivere nelle nostre case, grazie all’assistente virtuale e alla gestione intelligente dei sistemi, sta già allargando i suoi orizzonti con lo sviluppo della smart city: ora la sfida sarà renderla più sicura, sostenibile dal punto di vista ecologico ed efficiente in termini di mobilità e di sicurezza. Al Forum si parlerà dunque di infrastrutture urbane e standardizzazione, oltre che delle varie applicazioni di IoT nell’industria e nel business.
Droni in gara. Bene o male, i ”multi-cotteri” sono decollati. Amazon non è l’unica azienda che sta sperimentando l’uso commerciale dei droni. E pur registrando qualche insuccesso che ne rivela ancora i punti deboli (a cominciare da costi e sicurezza), i robot volanti – già impiegati in zone difficilmente raggiungibili e in aree colpite da catastrofi naturali – continuano a far persino sognare una nuova mobilità e un aiuto per l’esplorazione spaziale del futuro. Nel frattempo, al CeBIT si sfideranno nell’arena indoor (il 24 marzo) e si alzeranno nel Drone Park per sorvolare un impianto di pannelli fotovoltaici con l’obiettivo di ottimizzarne la produzione di energia, elaborando i dati raccolti con telecamere e sensori. Una dimostrazione del loro futuro utilizzo per il controllo degli impianti industriali, oltre che nella logistica, nei trasporti e come componenti mobili dell’IoT.
Al volante con il 5G. A un passo dai 5 miliardi di persone connesse, secondo le stime di Cisco, abbiamo fretta di andare ancora più veloci. “La connettività mobile 5G della prossima generazione renderà le reti più veloci, accelerando l’Internet mobile delle Cose. E questo favorirà applicazioni IoT completamente nuove come la guida autonoma” ha spiegato Frese annunciando lo spazio che la fiera dedicherà all’automotive. I visitatori potranno averne un assaggio salendo a bordo dei minibus SmartShuttle delle Poste Svizzere, che aggirano gli ostacoli grazie a telecamere e sensori, nel padiglione 13. Ma ci saranno anche il SUV elettrico di Tesla model X, i pullman tedeschi senza pilota progettati dalle Ferrovie tedesche (DB) e altri test tra guida autonoma e auto elettrica.
Cybersicurezza, un problema globale. Le elezioni presidenziali Usa hanno reso tangibile la questione della sicurezza informatica al di là dei confini territoriali. Ci si è accorti che non si tratta solo di Trump e dei rapporti di una superpotenza con la Russia. Wikileaks ha dato il suo contributo perché ne prendessimo coscienza, gli hacker stanno facendo il resto: siamo continuamente sotto attacco. Nel pieno della cyberguerra e dopo un anno che tra l’altro per l’Italia – come ha sancito il Clusit – è stato il peggiore in fatto di hacking, l’argomento difesa è tra i topic (temi caldi) del CeBIT, dove è atteso il numero uno della polizia federale tedesca (BKA), Holger Münch, per parlare della lotta al cybercrime.
E gli Stati Uniti di The Donald? ”E’ un momento buio per la nostra nazione, ma non è la fine della storia”. Parole di Edward Snowden all’indomani dell’elezione di Trump alla Casa Bianca. Il whistleblower ex consulente Cia e Nsa in esilio torna a dire la sua sulla gestione dell’Intelligence e i risvolti internazionali della cyberguerra. Snowden sarà in collegamento da Mosca il 21 marzo per rispondere alle domande degli utenti all’hashtag #AskSnowdenCeBIT.
Il Giappone protagonista. A fare gli onori di casa insieme alla cancelliera Angela Merkel nella serata di apertura dell’evento oggi sarà Shinzo Abe, premier del Paese partner con 120 aziende presenti in fiera e i riflettori puntati sulla Society 5.0, modello nipponico di società collaborativa e automatizzata. Un futuro possibile che il CeBIT ancora una volta ci mostra prima che si avveri del tutto.
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