Le galassie sono volubili, hanno cambiato la ricetta delle stelle

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Le galassie sono cambiate nel tempo, modificando la ‘ricetta’ delle stelle. Le galassie sono ‘volubili’: nella loro lunghissima storia hanno modificato la ‘ricetta’ con cui producono le stelle. Lo studio coordinato da Marcella Carollo, del Politecnico di Zurigo, è stato pubblicato sull’Astrphysical Journal e indica che 10 miliardi di anni fa la proporzione fra numero di nuove stelle e quantità di ‘ingredienti’ pesanti, ossia elementi come l’ossigeno, era diversa da quella attuale. Una scoperta che potrebbe cambiare le ‘certezze’ sull’evoluzione dell’universo.

L’universo non è sempre stato uguale, ma a partire dal Big Bang, 13,7 miliardi di anni fa, è costantemente cambiato. Inizialmente era infatti formato solo da energia che ‘raffreddandosi’ ha dato forma alla materia, ossia particelle elementari o semplicissimi atomi, come quello dell’idrogeno. A trasformare questi ingredienti ci hanno poi pensato le prime stelle, enormi agglomerati di elementi semplici che come delle fornaci hanno portato alla creazione di elementi sempre più pesanti e complessi, come l’ossigeno o il ferro. .

Una delle certezze delle attuali teorie è che il numero di stelle prodotte dalle galassie è cambiato nel tempo in base al tipo di ‘ingredienti’ a disposizione: più stelle durante le prime fasi (ossia con pochi elementi pesanti) e meno stelle man mano che è passato il tempo (con l’aumentare di elementi pesanti). Un cambiamento che poggia comunque sul rapporto, sempre costante, tra quantità di elementi pesanti e numero di stelle nuove.

Studiando però antichissime galassie,che risalgono a 10 miliardi di anni fa, i ricercatori svizzeri potrebbero ora aver aperto una ‘crepa’ in questa certezza. In queste vecchie galassie sembra infatti che la relazione tra quantità di elementi pesanti e tasso di formazione di stelle, considerata finora una costante, sia diversa da altre galassie. Le cause del fenomeno sono per ora ignote ma la scoperta potrebbe minare alcune certezze nei modelli usati per lo studio dell’evoluzione dell’universo.

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.