Partito MetOp-C, terzo satellite europeo che migliorerà le previsioni meteo. I due esemplari che lo hanno preceduto hanno ridotto l’errore nelle previsioni meteo del 27 per cento. Ora MetOp-C avrà il compito di migliorare ulteriormente, ma non solo…
All’1:47 (ora italiana) di mercoledì 7 novembre, dalla base europea di Kourou (Guyana francese), è regolarmente partito il razzo Soyuz che porterà il satellite MetOp-C di Eumesat in orbita a 811 chilometri di quota. Il suo obiettivo sarà quello di migliorare l’accuratezza e l’affidabilità delle previsioni meteorologiche: un compito che condividerà con gli altri due esemplari della “famiglia”, MetOp-A e MetOp-B, che sono già in servizio rispettivamente dal 2006 e dal 2012. Si stima che i primi due abbiano abbassato la percentuale d’errore nelle previsioni del tempo di circa il 27% e che il terzo dovrebbe ridurla ulteriormente.
Oltre il meteo. Ma il meteo non sarà l’unico campo di applicazione di questi satelliti. I MetOp (frutto di una collaborazione tra Agenzia spaziale europea e Eumetsat) saranno utilizzati infatti anche dai climatologi per tenere d’occhio l’atmosfera, per monitorare la siccità e anche per seguire come evolve la salute dei ghiacci polari.
Spiega Alain Ratier, direttore generale di Eumetsat: «Grazie ai satelliti MetOp l’Europa ha fissato nuovi standard per le osservazioni meteorologiche fornendo strumenti per il monitoraggio del clima che sono senzara senza rivali».
Polari… in che senso? I MetOp sono satelliti polari, ovvero che nel loro moto attorno alla Terra (a una quota di 800/1.000 km) effettuano orbite che sorvolano i poli. Per effetto della contemporanea rotazione terrestre attorno al proprio asse, ogni satellite si troverà dunque a sorvolare aree sempre differenti del Pianeta, con una copertura praticamente globale. Il tempo impiegato per ogni orbita è di circa 1 ora e 40 minuti e ogni punto della Terra viene coperto come minimo due volte.
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