Il sexting spopola. Alcuni italiani lo fanno almeno una volta al mese

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Quando il sesso è a portata di click

Sexting, ovvero pubblicare un testo che parla di sesso! Ma anche ricevere e condividere immagini, video o parole più o meno esplicite o piccanti. È la tendenza che si è sviluppata negli ultimi tempi e piace a molti. Sono contenuti multimediali che possono essere creati col cellulare e inviati tramite mms, e-mail o chat.

Perché piace così tanto e a chi

Il sexting è maggiormente praticato tra i ragazzi di 14 e 17 anni che iniziano ad affacciarsi al mondo della sessualità. Probabilmente a spingerli verso questo tipo di fenomeno è la curiosità che hanno a questa età, legata alla loro notevole attitudine per i mezzi di comunicazione. Oggi i ragazzi approcciano il sesso molto prima, e sono contraddistinti da una disinibizione sconosciuta alle precedenti generazioni. Mostrarsi in un certo modo in webcam o davanti alla fotocamera del cellulare non è un problema e non li mette a disagio. L’esibizionismo è un mezzo per raggiungere affermazione e simpatia da parte dei coetanei. In un’indagine del 2014, effettuata negli Usa, è emerso che il il 50% dei ragazzi campione, ai quali è stato chiesto come si comportavano con le foto ricevute, ha risposto che queste foto vengono “condivise con amici e non solo”. Un modo provocante per attivare l’attenzione ed essere popolari.
Tra adulti, invece, il sexting è utilizzato da coppie consolidate nel tempo che vogliono mettere un po’ di pepe nella loro relazione. In qualche modo, infatti, con un’immagine o un video, così come con una parola, la coppia ritrova o rinforza la confidenza sessuale. Ci si sente più desiderati e cercati, si stimola la creatività sessuale, portando a sperimentare nuove cose.
La comunicazione stimola la fantasia: occorrono le parole giuste per entrare in punta di piedi nell’intimità dell’altro e svelarsi, aprirsi pian piano.

I pericoli dietro l’angolo

Quando si tratta della propria sessualità bisogna utilizzare con massimo rispetto il materiale che viene fatto circolare e che viene condiviso. Etica e legalità devono essere gli apripista di questa pratica.
C’è il rischio, infatti, di essere ricattati: si verificano spesso episodi di un partner che ricatta l’altro se la storia non va come desiderato. Quelle immagini e video rimangono nel dispositivo e potrebbero essere utilizzate per ottenere favori o estorsioni. Se vengono condivise online, le immagini molto esplicite sono impossibili da eliminare in maniera definitiva: ecco il nascere di episodi di cyberbullismo.

Fonte: ricerca Global sex survey 2014, un’indagine condotta negli Usa dal sito AshleyMadison

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