Il robot Atlas si allena nel percorso a ostacoli

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Atlas, il robot umanoide di Boston Dynamics fa parkour di coppia: impressionante! In alcuni nuovi video i ricercatori di Boston Dynamics mostrano due robot bipedi Atlas intenti a fare parkour tra balzi, corse, salti mortali all’indietro e volteggi. Un risultato raggiunto, tuttavia, non senza problemi o errori, come ammesso in modo trasparente dagli stessi ingegneri.

Ogni volta che quei geniacci di Boston Dynamics pubblicano un video dei loro robot provo un misto tra sorpresa e inquietudine, e anche il nuovo filmato che vede due robot Atlas completare un percorso a ostacoli in modo “quasi impeccabile” non fa eccezione. Nel filmato, il primo dei due robot sale su una serie di pannelli di compensato inclinati, salta e corre su e giù per le scale nel percorso allestito al secondo piano del quartier generale di Boston Dynamics. Il secondo robot sale su una trave e poi esegue gli stessi passaggi del “fratello” al contrario, mentre il primo scavalca la trave come in una vecchia pubblicità dell’Olio Cuore. Entrambi hanno poi eseguito due backflip (salti mortali all’indietro) sincronizzati.

Il tutto è molto bello, e quasi del tutto paurosamente perfetto, ma secondo gli ingegneri il “quasi” non è accettabile e per questo stanno lavorando per perfezionare sempre di più il comportamento di Atlas in varie condizioni. Questo aspetto è uno di quelli che non si possono programmare, e infatti i ricercatori stanno rendendo Atlas sempre più indipendente, in modo che si affidi maggiormente alla propria percezione per muoversi e affrontare le situazioni che si trova davanti. Basta guardare un momento intorno ai 37/38 secondi in cui Atlas salta su una piattaforma, sembra perdere l’equilibrio per un secondo e poi la riacquista. Questo è il tipo di risposta dinamica che non puoi programmare in anticipo.

Queste prove di abilità sono molto pittoresche ma non hanno tutte un’utilità pratica, per stessa ammissione di Boston Dynamics: la capacità di un robot di completare un salto mortale all’indietro potrebbe non rivelarsi mai utile in ambito commerciale, ma l’obiettivo è creare un robot umanoide capace di svolgere la stessa gamma di movimenti degli esseri umani per garantirne un’applicazione illimitata.

“Gli umanoidi sono interessanti da un paio di prospettive”, ha dichiarato Scott Kuindersma, a capo del team Atlas di Boston Dynamics. “In primo luogo, catturano la nostra visione di un robot del futuro che va ovunque e fa qualsiasi cosa. Potrebbe non essere il miglior design per un compito particolare, ma se volessi costruire una piattaforma in grado di eseguire un’ampia varietà di attività fisiche, sappiamo già che una forma umana è in grado di farla“.

Inoltre, “dal punto di vista tecnico gli umanoidi presentano diverse sfide che accogliamo con favore come team di ricerca. La loro combinazione di dimensioni e complessità crea compromessi nella progettazione dell’hardware in relazione al rapporto tra resistenza e peso, tempo di esecuzione, gamma di movimenti e robustezza fisica. Allo stesso tempo, il nostro team deve creare algoritmi in grado di ragionare sulla complessità fisica di queste macchine per creare un ampio insieme di comportamenti coordinati e ad alta energia. In definitiva, spingerci al limite su un robot umanoide come Atlas spinge l’innovazione hardware e software che si traduce in tutti i nostri robot“.
Atlas, il robot umanoide di Boston Dynamics fa parkour di coppia: impressionante!Il parkour è quindi lo scenario perfetto per sperimentare nuovi comportamenti. È un’attività che richiede ad Atlas di mantenere l’equilibrio in diverse situazioni e passare da un comportamento all’altro in modo diretto, senza interruzioni.

“Si tratta davvero di creare comportamenti ai limiti delle capacità del robot e di farli lavorare tutti insieme in un sistema di controllo flessibile“, ha aggiunto Kuindersma. “Ci sono molti problemi importanti che il parkour non ti obbliga ad affrontare, ma non è questo il punto. Non stiamo cercando di risolvere tutto in una volta. Il lavoro che stiamo facendo ora ci consente di creare una solida base per affrontare la prossima serie di sfide”.

In un lungo post sul blog, i ricercatori di Boston Dynamics illustrano i progressi compiuti negli ultimi 5 anni e soprattutto si concentrano sul movimento con cui Atlas supera la trave. Il robot appoggia il braccio sulla trave e quindi solleva il corpo sopra l’ostacolo: il movimento è facile per un uomo, ma un robot non ha la colonna vertebrale o le scapole, di conseguenza non ha la stessa facilità di movimento. Il robot ha anche un busto pesante e articolazioni delle braccia relativamente deboli.

Infatti, durante le riprese, Atlas è riuscito nell’impresa di saltare la trave in modo adeguato solo la metà delle volte. Nelle altre, il robot è riuscito a farcela solo in parte, perdendo l’equilibrio e cadendo all’indietro. Provando e riprovando, alla fine si è giunti a un video quasi perfetto, oseremmo dire “quasi al limite dell’inquietante”, ma niente paura: per ora Atlas non è ancora stato dotato di intelligenza autonoma. Per ora…

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