Il 1905, l’anno d’oro di Albert Einstein

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In 12 mesi, 4 scoperte che avrebbero rivoluzionato la fisica per sempre: l’annus mirabilis dello scienziato riassunto in un TED video da non perdere.

 All’inizio del 1905, Albert Einstein era un fisico 26enne, dalle brillanti potenzialità ma praticamente sconosciuto, che lavorava sei giorni su sette all’ufficio brevetti svizzero di Berna e trascorreva il poco tempo libero in laboratorio o in discussioni scientifiche con gli amici.

In pochi avrebbero scommesso sul fatto che quello sarebbe divenuto l’anno di svolta non solo per la sua carriera, ma per la storia della fisica. In quei 12 mesi lo scienziato avrebbe pubblicato quattro articoli accademici rivoluzionari, ben illustrati in questo TED-Ed, la versione educational delle conferenze TED.

1. FOTONI. Nel primo lavoro, pubblicato a marzo, Einstein sosteneva che la luce, che fino ad allora si pensava diffondersi in onde, fosse costituita di un numero finito di quanti di energia (in seguito denominati fotoni) che si muovono nello Spazio. Einstein portava questa teoria per spiegare l’effetto fotoelettrico, il fenomeno per cui una superficie metallica, colpita da una radiazione elettromagnetica, emette elettroni. La sua ipotesi – che gli valse il Nobel per la Fisica nel 1921 – sarebbe divenuta, 20 anni dopo, una colonna portante del dualismo onda-particella della luce.

2. ATOMI. A maggio fu la volta di un articolo sul moto browniano (il moto disordinato delle particelle presenti nei fluidi): Einstein partiva dall’osservazione di questo fenomeno per dimostrare che gli atomi esistono realmente, un punto su cui fino ad allora si era discusso molto.

3. SPAZIOTEMPO. Giugno fu il mese della Teoria della Relatività ristretta, in base alla quale la velocità dell’osservatore influenza anche la percezione del prima e del dopo, e quindi lo scorrere del tempo non è universale: la luce rimane costante, spazio e tempo divengono un’entità fluida relativa all’osservatore.

4. E=MC² La teoria sarebbe stata completata con il quarto articolo, pubblicato nel settembre 1905, che enunciava l’equazione più famosa di sempre, E=mc²: esiste una relazione fissa tra energia e massa; la prima equivale alla seconda moltiplicata per il quadrato della velocità della luce.

Ogni normale scienziato si accontenterebbe di raggiungere anche uno solo di questi risultati nell’intera carriera. Per Einstein, invece, era solo l’inizio.

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