Nasce il primo teatro olografico della scienza. Nel museo Astrolab, video o oggetti in 3d grazie ai laser.
Oggetti, persone e animazioni di ogni tipo tutti visibili in 3d senza l’uso di occhiali o visori: è il primo teatro olografico per la divulgazione scientifica in Italia, uno strumento per ricreare con un realismo incredibile fenomeni astronomici di ogni tipo.
E’ la nuova installazione del museo Astrolab, all’interno dell’Osservatorio astronomico di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
“L’Holotheater è la prima installazione dedicata alla divulgazione scientifica – e in particolar modo astrofisica – che sfrutta il principio dell’olografia”, ha detto il direttore dell’Osservatorio astronomico di Roma (Oar), Lucio Angelo Antonelli. Uno strumento che permette di ricreare in 3d, grazie a dei fasci di luce laser, oggetti, animazioni e persino persone collegate da remoto nella loro interezza, come Jeremy Schnittman della Nasa che ha parlato dagli Stati Uniti in diretta ma presente virtualmente in sala. L’Holotheater è stato realizzato grazie al sostegno di Susa, un progetto che vede la partecipazione dei principali centri di ricerca italiani sul territorio tra cui Università di Roma Tor Vergata e nato per la costituzione di un hub di scienza e conoscenza nel quadrante sud-est della capitale, e di Naumachia.
“Il progetto Susa conferma una nuova filosofia di rete istituzionale sul territorio capace di guardare al futuro attraverso una nuova cultura complessiva della progettualità che tiene conto dei limiti della sostenibilità ai fini di una pianificazione territoriale”, ha spiegato Maria Prezioso, di Tor Vergata e responsabile scientifico di Susa. La nuova installazione consentirà esperienze immersive e altamente realistiche e si inserisce in un percorso didattico educativo sul mondo dell’astrofisica caratterizzato da decine di exhibit come Lightlab, il laboratorio della luce, e il telescopio didattico Monte Porzio Telescope.
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