
Qual è (davvero) il Paese con più casi di CoViD-19? Tendenze nei contagi, numeri di decessi, percentuali di tamponi: nel mare di cifre riguardanti la pandemia da Covid-19, è importante contestualizzare.
Spesso in questi giorni gli Stati Uniti sono stati definiti “il Paese con il maggior numero di casi di CoViD-19 al mondo”. Questa affermazione, però, non è corretta, o almeno non lo è in senso relativo. Nel momento in cui scriviamo, il 20 maggio, i casi confermati di CoViD-19 in USA sono oltre un milione e mezzo (vedi i dati aggiornati in tempo reale), mentre in Italia sono circa 226.000. Ma se guardiamo alla popolazione, vediamo subito che gli statunitensi sono il cinque volte gli italiani. Ha dunque senso mettere a confronto un singolo stato europeo con un Paese che, da solo, conta la metà dell’intera popolazione europea?
Casi su popolazione. Il sito Worldometers aiuta a fare un po’ di chiarezza nella giungla dei numeri del coronavirus: più che guardare ai contagi totali, per confrontare un Paese con l’altro può essere utile considerare il numero di contagi per milione di abitanti: così facendo, vedremmo che al primo posto si trova il Qatar, con undicimila casi per milione di abitanti. Utilizzando sempre lo stesso termine di paragone, il milione di abitanti, gli Stati Uniti hanno “solo” 4.619 casi, la Spagna 5.940.
Tuttavia queste cifre sono influenzate da un altro parametro, quello del numero di test effettuati: meno tamponi si fanno, ormai lo abbiamo capito, meno casi si troveranno.

Tamponi SU popolazione. Guardando quindi al numero di tamponi per milione di abitanti, scopriamo che la Spagna ha effettuato quasi il doppio dei test degli Stati Uniti (65.000, contro i 36.000 degli USA). Anche questi numeri, però, vanno presi con le pinze, perché in molti Paesi si contano più volte i tamponi effettuati sullo stesso paziente.
Un altro dato interessante è quello che indica ogni quanti tamponi si trova un positivo. Confrontando, ad esempio, l’Italia e la Germania, vediamo che nel nostro Paese si ha un caso ogni 13,5 tamponi, mentre in Germania uno ogni 18,6

C’è qualcosa di certo? Le cifre, seppure utili per avere una misura della diffusione dei contagi, sono imprecise e influenzate da troppi fattori. Il dato più affidabile sembra essere quello sulle morti – ma anche in questo caso, è bene fare alcune considerazioni. Alcuni governi potrebbero non riferire il numero esatto di decessi; altri, invece, starebbero contando i positivi in modo diverso da quanto si fa in altri Paesi: è il caso della Russia, ad esempio, accusata di sottostimare di molto il numero dei decessi nel Paese. Infine bisogna tenere conto di tutte le persone morte senza aver avuto una diagnosi da CoViD-19 – che di fatto, quindi, non rientrano nelle statistiche ufficiali pur avendo contratto l’infezione.
Insomma, in questo ginepraio di cifre e numeri, per citare Cartesio, l’unica certezza è il dubbio.
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