C’è un pianeta simile alla Terra intorno alla stella più vicina

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Der Spiegel: orbita attorno a Proxima Centauri. La scoperta, non ancora confermata, aprirebbe nuovi scenari sullo studio degli esopianeti della fascia abitabile.

C’è davvero un pianeta attorno alla stella più vicina a noi, Proxima Centauri, distante appena 4,23 anni luce e risiede nella cosiddetta fascia abitabile. Per ora si tratta solo di una indiscrezione, rumors pubblicati dal settimanale tedesco Der Spiegel, secondo il quale la scoperta, ad opera degli astronomi dello European Southern Observatory (ESO), dovrebbe essere annunciata a fine agosto. Se fosse davvero così, saremmo di fronte a una scoperta epocale.

L’idea che a due passi da casa nostra ci sia un pianeta abbastanza vicino alla sua stella (una nana rossa, il tipo più comune, otto volte più piccola del Sole) per ricevere calore e abbastanza lontano per non essere un inferno, in poche parole, alla distanza giusta per mantenere acqua liquida sulla sua superficie, rivoluziona totalmente le speranze di trovare vita extraterrestre. Finora gli esopianeti simili alla Terra, quindi rocciosi, che orbitano all’interno di quella zona sono stati trovati a distanze improponibili e incolmabili per qualsiasi tecnologia, anche la più fantascientifica. Per fare un esempio, Kepler 452b, il più simile alla Terra in orbita attorno a una stella simile al Sole, dista da noi 1.400 anni luce.

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Se confermata (e dall’Eso non è arrivato alcun assenso dopo la ‘fuga di notizie’) avremmo trovato dunque un posto da esplorare davvero nei prossimi decenni, magari non direttamente, ma grazie a sonde che potrebbero raggiungere il sistema di Proxima Centauri (un sistema stellare triplo) in meno di una generazione.

La scoperta di un pianeta attorno a una stella di questo sistema era già stata annunciata nel 2012, sempre grazie al telescopio dell’Eso dell’osservatorio di La Silla, in Cile. Ma non è mai stato chiarito, con sicurezza, se si trattasse di un ‘falso positivo’, cioè di un ‘pianeta fantasma’, un errore di misurazione della perturbazione della stella madre (lo spostamento indotto dalla gravità, seppur piccolissima, del pianeta sull’astro). Si trattava di Alfa centauri Bb, in orbita attorno ad Alpha Centauri B, mentre quest’ultimo individuato sarebbe in relazione a Proxima Centauri, la stella più piccola del ‘terzetto’.

Alla scoperta del ”nuovo mondo”. Anche se trovarvi forme di vita evolute in una civiltà in grado di comunicare con segnali radio è una speranza più che remota, la Breakthrough Initiative (progetto da 100 milioni di dollari) ha in programma di tendere l’orecchio dei radiotelescopi per registrare eventuali radiazioni elettromagnetiche provenienti proprio da Alfa centauri (e di altre stelle entro i 16 anni luce di distanza) entro la fine del 2016.

E chissà se all’orecchio di Stephen Hawking, Mark Zuckerberg e il magnate russo Yuri Milner era già arrivata voce di questa possibile, eccezionale possibilità quando hanno annunciato, ad aprile 2016, di voler fare un enorme passo in più: raggiungere il sistema di Alpha centauri con una ‘flotta’ di mini-sonde, spinte grazie a una vela spinta da un potentissimo raggio laser sparato da terra. La tecnologia per arrivarci sembra dunque essere vicina e, finalmente, potremmo anche avere un nuovo pianeta da esplorare.

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