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Blue chip, la crisi che non c’è. Boom di utili e ricavi per le più importanti società quotate – Repubblica.it

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Blue chip, la crisi che non c'è. Boom di utili e ricavi per le più importanti società quotate
Blue chip, la crisi che non c'è. Boom di utili e ricavi per le più importanti società quotate
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Togliendo le società legate al prezzo del petrolio, l’istituto di ricerca Nomisma ha calcolato che il giro d’affari è aumentato del 4% nel 2015 e il margine operativo lordo, l’ebitda, del 9%. Bene anche i guadagni netti, aumentati del 10,6%

Il 2015? E’ stata un’annata ottima. Non stiamo parlando di vini, ma di fatturato e utili delle principali società italiane quotate, i titoli inclusi nel paniere delle 40 blue chips di Piazza Affari. In realtà 37, perché dall’elenco bisogna togliere Eni, Saipem e Tenaris, cioè le tre società legate al prezzo del petrolio: contro una caduta delle quotazioni del barile pari al 50% (da 60 dollari a 30 la qualità Wti, da inizio a fine anno) non c’è stato niente da fare e i numeri di bilancio lo dimostrano impietosamente.

Ma come spesso accade nelle analisi statistiche, i picchi negativi legati a fattori contingenti si tolgono e così ha fatto Nomisma, nel suo studio sulle società del Ftse Mib. Arrivando appunto alla considerazione che la crisi, almeno per i bilanci delle big quotate, è dietro le spalle. Sempre al netto delle tre petrolifere, il fatturato aggregato è cresciuto infatti del 4%, piazzandosi a quota 520,9 miliardi. La “prima della classe” è Yoox (+31%, come si vede dal grafico) ma non è la sola a segnare una crescita del giro d’affari superiore al 25%.

Bene anche gli utili: più 10,6%, per un totale di 10,5 miliardi di utili. Poco rispetto ai 53,5 delle big quotate in Francia, sottolinea Nomisma, ma tutto sommato abbastanza, se si pensa che gli utili complessivi delle società finanziarie (banche e assicurazioni) sono serviti a bilanciare le perdite del settore oil. Altrettanto positivo l’andamento dell’Ebitda, in crescita del 9,1% al netto del risultato delle società dell’oil (-36,4%) e, ancora una volta, in pole position troviamo Yoox.

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