Approvato Space19+, il nuovo programma spaziale europeo

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Ministeriale Esa, segno più per l’Italia e la scienza. Il Consiglio dell’Agenzia spaziale europea a livello ministeriale, Space19+, si è chiuso ieri a Siviglia con l’approvazione del piano per il futuro dell’Esa e dell’intero settore spaziale europeo. La quota di contributo italiano sale al 16 per cento, e registra un aumento anche il budget destinato alla scienza

Ecco come verrà suddiviso, attività per attività, il budget di 14.4 miliardi di euro. La prima cifra indica l’investimento programmato per il triennio 2020-22, mentre quella tra parentesi si riferisce al biennio 2023-24. Fonte: Esa
Ecco come verrà suddiviso, attività per attività, il budget di 14.4 miliardi di euro. La prima cifra indica l’investimento programmato per il triennio 2020-22, mentre quella tra parentesi si riferisce al biennio 2023-24. Fonte: Esa

L’hanno chiamato Space19+, l’incontro che si è concluso ieri a Siviglia fra i rappresenti istituzionali e i capi agenzie dei paesi che compongono l’Agenzia spaziale europea (Esa). E quel segno ‘più’ non ha deluso le attese. Rispetto alla precedente ministeriale, quella del 2016, il budget complessivo allocato dai 22 stati membri per i prossimi 5 anni è salito da 10.3 a 14.4 miliardi di euro, addirittura un poco più di quanto proposto da Jan Wörner, direttore generale dell’Esa, che si è infatti dichiarato «really, really surprised» per il grande sostegno ricevuto.

«Riunire insieme i nostri 22 stati membri, governi che cambiano regolarmente, e accordarsi su tali progetti ispiratori per condividere un futuro comune nello spazio potrebbe sembrare un compito impossibile sulla carta. Ma in due giorni, a Siviglia, abbiamo dimostrato che ciò è possibile», dice Wörner. «È possibile perché lavoriamo insieme per sviluppare dei buoni programmi, ed è possibile perché le persone sono dedicate, e investono tutti i loro sforzi in un lungo e attento processo decisionale che coinvolge la comunità scientifica, l’industria e le delegazioni nazionali».

Venendo ai contributi dei singoli paesi, mentre la Francia (18.5 per cento) cede lo scettro alla Germania (22.9 per cento), si registra un significativo incremento dell’impegno italiano. La nostra delegazione, guidata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e composta dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia e dal segretario del Comitato interministeriale per lo spazio e aerospazio Carlo Massagli, ha infatti proposto una sottoscrizione globale pari a 2.28 miliardi di euro, pari al 15.9 per cento del contributo globale dei 22 stati membri dell’Esa.

I contributi di ciascuno dei 22 stati membri. Fonte: Esa
I contributi di ciascuno dei 22 stati membri. Fonte: Esa

«L’Italia si conferma come terzo Paese contributore dell’Agenzia spaziale europea, con uno stanziamento di quasi 2.3 miliardi di euro per le attività previste», dice a Media Inaf Roberto Della Ceca, responsabile dell’Unità scientifica Gestione progetti spaziali dell’Istituto nazionale di astrofisica. «Per quanto riguarda, invece, il programma obbligatorio complessivo per le attività scientifiche, si consolida – con un lieve incremento – il budget precedente».

A proposito di attività scientifiche, l’auspicio dichiarato dell’Esa è di riuscire a mettere in orbita Lisa, il primo rilevatore spaziale di onde gravitazionali, quasi in contemporanea con la missione per l’astrofisica delle alte energie Athena – dunque nel biennio 2031-32. Sarebbe un’accoppiata senza precedenti, che consentirebbe progressi fondamentali nella nostra comprensione della fisica di base dell’universo.

«Questa ministeriale ha sancito la leadership dell’Italia nei settori centrali dello spazio», sottolinea il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. «Dall’osservazione della Terra all’esplorazione robotica e umana, passando per i sistemi di lancio, il primato del Paese a livello industriale, scientifico e tecnologico si rafforza in maniera preponderante».

«La scelta dell’Italia di fare un così importante incremento negli investimenti», spiega il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, «è legata alla decisione dell’Italia di supportare attività spaziali che spostino verso l’Italia reali vantaggi economici e industriali».

E un primo risultato già c’è: come annuncia l’Asi, grazie al ruolo raggiunto dall’Italia nella parte dedicata all’esplorazione spaziale, è stato assegnato all’Italia il ritorno in orbita per una nuova missione dell’astronauta Samantha Cristoforetti.

Per saperne di più:

Guarda la dichiarazione di Jan Wörner a margine dell’incontro:

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