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Almeno un terzo delle donne ha tradito il marito

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Boom dei test del Dna. “Un primogenito su dieci è nato da un tradimento”. L’avvocato matrimonialista: gli esiti degli esami fatti con materiale acquistato online non valgono in tribunale.

Quando James Watson e Francis Crick, nel lontano 1953, svelarono i segreti della struttura del Dna, mai avrebbero immaginato che oltre 60 anni dopo sarebbero bastati un computer e una carta di credito per ricevere a domicilio il necessario per sottoporsi all’analisi genetica. Una procedura possibile fino a poco tempo fa soltanto attraverso accurati esami di laboratorio. Negli Stati Uniti l’acquisto dei kit in Rete è ormai un fenomeno sociale, mentre in Italia l’incremento della domanda ha superato il 30 per cento, soprattutto grazie alla richiesta dei test per stabilire la paternità. Tema, a quanto pare, particolarmente caldo, nelle cause di divorzio del Belpaese, in vista del pagamento dei temuti alimenti. Un’indagine del Codacons del Friuli sugli esiti dei test venduti on line, afferma che il 15 per cento dei corregionali non è figlio del padre anagrafico.

Trend confermato a livello nazionale dall’ Associazione degli avvocati matrimonialisti. “Secondo stime recenti – illustra il presidente Gian Ettore Gassani – il 10 per cento dei primogeniti non sarebbe figlio del padre anagrafico, percentuale che raddoppia quasi nel caso dei secondi figli. In fase di separazione molti uomini arrivano con risultati di test eseguiti su internet, che tuttavia non hanno nessun valore giuridico perché, in presenza di un sospetto, nel procedimento legale entrambe le parti hanno diritto alla nomina di un proprio perito di parte. Gli esami per accertare la paternità devono essere quindi eseguiti in un laboratorio. In base all’esperienza, devo ammettere che molto spesso gli esiti convalidano i dubbi iniziali e che le donne oggi sono infedeli almeno quanto gli uomini”.

Sul sito di Amazon sono disponibili oltre cento kit per l’analisi del Dna, il cui costo oscilla tra i 16 ai 300 euro, eseguita in laboratori sparsi in tutto il mondo. Ogni individuo eredita il proprio patrimonio genetico al 50 per cento dal padre e al 50 dalla madre: il profilo del Dna di ciascuno (Dna profiling ), cioè la sua ‘ impronta digitale genetica’ è unica al mondo e non ha uguali. Le richieste non provengono però solo da mariti rosi dal tarlo del dubbio o donne fedifraghe; c’è anche da chi vuole indagare sulle malattie ereditarie, sui legami incerti con fratelli o sorelle o ricostruire il proprio albero genealogico.

«Le domande sono incredibilmente eterogenee – conferma Vittorio Lucchini, biologo molecolare, presidente e responsabile della ricerca e sviluppo di Ngb Genetics , spin off dell’Università di Ferrara, con laboratori a Bologna e Lodi –. Oltre a eseguire gli accertamenti di paternità, collaboriamo con le Procure nei casi di identificazione di reperti forensi, con chi vuole indagare il legame con i propri familiari, o con chi, sospettando un tradimento, intende andare a fondo su tracce biologiche trovate in casa. Alcuni sono interessati a farsi mappare il Dna per stabilire con lo specialista la dieta più appropriata, altri per migliorare le prestazioni sportive. Veniamo interpellati persino per determinare i pedigree genetici dei cani di razza. Probabilmente l’aumento della domanda di questi esami è dovuto anche al frequente ricorso alla pratica in tantissime serie televisive d’importazione. Il costo di un test in laboratorio può andare dai 300 ai 1000 euro, in base alla complessità della procedura, che è alta, ad esempio, se il soggetto con cui si vuole accertare il legame è morto».

Per acquistare un test del Dna in Rete basta seguire le regole dello shopping on line. Il kit spedito a domicilio contiene normalmente un tampone e un bastoncino, tipo cotton fioc, da passare sulle mucose del cavo orale. Il prelievo è rapido e indolore e il campione ottenuto va inserito in una busta sterile, allegando un modulo in cui si specifica il tipo di richiesta, con l’eventuale consenso informato. La risposta arriva di solito entro un paio di settimane, ma i tempi di allungano in caso di accertamenti più approfonditi. «La qualità del laboratorio è fondamentale – prosegue l’esperto – fare riferimento a strutture oltreoceano impedisce una verifica o qualunque richiesta di chiarimento».

Nel caso dei test online, se si presenta il campione di un minore sono necessarie le firme di tutti e due i genitori. Per quanto riguarda gli adulti, la normativa vigente vieta di sottrarre il Dna di qualcuno senza metterlo al corrente. Un giudice può ordinare invece l’esecuzione coatta del test del Dna in base a una legge del 2009 per il procedimento penale; lo stesso magistrato può valutare insieme ad altre prove, il rifiuto della parte in causa che rifiuta il test come prova della paternità presunte. «Ma le informazioni acquisite attraverso un test comprato on line – ribadisce Lucchini – non possono assolutamente essere utilizzate nelle aule di un tribunale».

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