Alle migliori tesi universitarie in astrofisica il premio “Magini”

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Erano 26 gli studenti in gara per il premio “Magini”, il vincitore è Luca Zannoni di UniMi.. Il premio da 1250 euro va quest’anno a Luca Zannoni dell’università Statale di Milano, autore di una tesi sulle tecniche per lo studio degli spettri di atmosfere esoplanetarie. A Chiara Mininni, dell’università di Firenze, la menzione speciale della commissione.

05.06.2018, ore 11:30

Luca Zannoni (UniMi), vincitore dell’edizione 2018 del premio “Stefano Magini”
Luca Zannoni (UniMi), vincitore dell’edizione 2018 del premio “Stefano Magini”

Martedì 5 giugno, all’Osservatorio astrofisico dell’Inaf di Arcetri, Luca Zannoni e Chiara Mininni presenteranno le loro tesi di laurea alla comunità scientifica in occasione della cerimonia di consegna del premio “Stefano Magini” per tesi di laurea magistrale in astrofisica. Rispettivamente vincitore e menzione speciale del premio, i due giovani si sono contesi con altri 26 studenti provenienti dagli atenei italiani questo riconoscimento, inscindibilmente legato all’Osservatorio di Arcetri e alla città di Firenze. Il premio, alla sua seconda edizione, è nato infatti dal desiderio della dottoressa Maria Grazia Magini di onorare la memoria del nipote, Stefano Magini (1957-2014), instancabile collaboratore dell’Osservatorio, e ricordarne la sua attività nella progettazione e nella realizzazione di strumentazione scientifica.

Revelation of exoplanetary atmospheres through high-resolution transmission spectroscopy è il titolo della tesi di laurea in astrofisica di Luca Zannoni (conseguita alla Statale di Milano sotto la supervisione di Giuseppe Lodato, di Ennio Poretti e di Francesco Borsa dell’Inaf di Brera) che si è aggiudicata i 1250 euro di premio. La commissione giudicatrice, composta da Maite Beltrán e Anna Gallazzi dell’Inaf di Arcetri, e da Marco Romoli dell’Università di Firenze, “ha valutato molto positivamente sia l’originalità delle tecniche sviluppate per lo studio degli spettri di atmosfere esoplanetarie, sia l’accuratezza nella descrizione del lavoro svolto. I risultati hanno evidenziato l’importanza di una corretta separazione dei segnali stellari da quelli planetari per lo studio di righe presenti nelle atmosfere dei pianeti extrasolari. Il lavoro sviluppato in questa tesi di laurea sarà fondamentale per la caratterizzazione di atmosfere esoplanetarie con i futuri spettrografi”.

A Chiara Mininni (UniFi) la menzione speciale
A Chiara Mininni (UniFi) la menzione speciale

La commissione è rimasta positivamente impressionata dalla qualità dei lavori di tesi presentati, provenienti da tutta Italia, che coprono un ampio raggio di tematiche astrofisiche (formazione stellare, esopianeti, cosmologia, evoluzione delle galassie, fenomeni energetici e transienti). Ragione per la quale ha deciso di conferire una menzione speciale alla tesi di laurea magistrale di Chiara Mininni, dell’Università di Firenze. Interstellar Phosphorus in High Mass Star Forming Clouds: Multi-line Observations of the PN Molecule, questo il titolo della tesi di laurea presentata sotto la supervisione di Francesco Fontani dell’Inaf di Arcetri, ha ricevuto la menzione “sia per la rilevanza delle misure che per la chiarezza dell’esposizione. Nonostante l’importanza del fosforo per la vita, soltanto due molecole, il PO ed il PN, sono state rilevate in tempi abbastanza recenti in regioni di formazione stellare. E questa tesi indaga proprio sul meccanismo di formazione di una di loro, il PN”.

La cerimonia di premiazione si concluderà con un intervento di uno degli studenti del corso di Complementi di astronomia dell’Università di Firenze (tenuto dai professori Romoli, Pancrazzi e Casetti) che hanno partecipato al viaggio a El Roque de Los Muchachos a La Palma, dove hanno visitato molti degli osservatori astronomici e dove hanno effettuato osservazioni e ridotto i dati presi con il Tng grazie alla disponibilità e all’organizzazione di Gloria Andreuzzi dell’Inaf di Roma. Un viaggio studio che per il secondo anno consecutivo è stato reso possibile grazie al generoso contributo elargito dalla famiglia Magini.

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