Alla ricerca di E.T. con il laser. C’è un nuovo strumento per cercare segnali di civiltà extraterrestri: ecco perché il SETI vuole cambiare metodo.
Il SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) è un istituto internazionale che si è dato il compito di scandagliare il cielo alla ricerca di eventuali segnali lanciati da essere intelligenti di altri mondi. Da quando è nato, per volontà di Carl Sagan e Frank Drake attorno al 1960, la ricerca è sempre stata orientata all’analisi di eventuali segnali radio.
Si pensava che quello fosse il modo migliore per inviare informazioni da un punto all’altro dell’Universo. Negli ultimi anni però è ha preso forza l’idea che, oltre ai segnali radio, un’intelligenza aliena potrebbero fare uso di impulsi luminosi. I più potenti laser terrestri sono in grado di lanciare segnali speciali, della durata di miliardesimi di secondo, ed è possibile che altri possano utilizzare tecnologie analoghe per farsi riconoscere.
SINCRONISMO IMPOSSIBILE. C’è una difficoltà, almeno per ciò che riguarda la possibilità di intercettare un segnale laser proveniente da un’altra stella: bisognerebbe puntare a quell’astro esattamente nello stesso momento in cui viene lanciato il messaggio, con il dovuto ritardo in termini di anni luce – considerata la velocità del segnale e ammesso di conoscere molto esattamente la distanza.
Difficoltà non da poco, che si traducono in una probabilità di gran lunga inferiore a quella di una vincita al superenalotto.
LA SOLUZIONE? La chiave di volta potrebbe essere il Laser SETI, un telescopio relativamente poco costoso che è in grado di osservare un’ampia zona del cielo per rilevare impulsi laser di lunga e brevissima durata. Sembra che potrebbero bastare 7-8 telescopi di questo tipo, piazzati in diverse parti del mondo, per tenere costantemente sotto controllo l’intera volta celeste.
Esatto, almeno per alcuni, e infatti c’è chi propone di osservare il cielo per captare segnali inviati con neutrini, particelle in grado di viaggiare nel cosmo senza essere bloccate dalla materia. Questo però è per noi ancora fantascienza.
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