
L’intelligenza artificiale non è più confinata nei film di fantascienza: è ovunque e già oggi ci semplifica la vita, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Ecco 10 utilizzi dell’intelligenza artificiale con i quali interagiamo quotidianamente.

Si chiamano Siri, Google Now, Cortana. Gentilissime e sempre disponibili rispondono ai nostri comandi vocali per ricordarci un impegno, effettuare ricerche sul web, inviare un SMS o rispondere a una telefonata. “Ricordami di chiamare Maria quando arrivo in ufficio”, “aggiungi i peperoni alla lista della spesa”, “indicami come arrivare alla stazione” sono solo alcune delle richieste che possiamo rivolgere alle nostre assistenti invisibili.
Questi software utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per il riconoscimento del linguaggio ma anche per imparare col tempo le nostre abitudini e preferenze e venire incontro sempre meglio alle nostre esigenze.

I videogiochi sono una delle applicazioni dell’intelligenza artificiale più diffuse. Gli algoritmi di AI permettono ai personaggi, agli ambienti, alle storie di evolversi secondo il comportamento del giocatore, creando situazioni sempre nuove e imprevedibili.
Tra i giochi che fanno ampio ricorso all’intelligenza artificiale ci sono gli sparatutto in prima persona come Far Cry o Call of Duty, dove i nemici reagiscono alle manovre e alle mosse del giocatore con l’obiettivo di eliminarlo.

Molti servizi online oggi utilizzano sistemi automatici per gestire le chat di supporto ai clienti. Queste applicazioni, chiamate chatbot, si basano su sistemi di intelligenza artificiale evoluti in grado di capire che cosa sta chiedendo loro il cliente, qual è il suo problema e fornire la risposta più consona.
La vera sfida per questi sistemi, così come per gli assistenti virtuali, è riuscire a comprendere il linguaggio naturale dell’umano che è davanti allo schermo.

Le nostre città, aeroporti, stazioni sono controllate da migliaia di telecamere. Queste immagini sono esaminate in tempo reale da operatori umani aiutati da potenti software in grado di riconoscere non tanto le facce sospette quanto gli schemi di comportamento che possono essere un segnale d’allarme.
Con un opportuno addestramento questi programmi, che riescono a processare contemporaneamente migliaia di immagini al secondo, possono accorgersi se qualcuno abbandona una valigia in un aeroporto, se porta con se un’arma o se si aggira con fare sospetto nei pressi di una scuola.

I big del commercio elettronico potrebbero incrementare ulteriormente i propri già lauti guadagni se riuscissero a prevedere i bisogni dei consumatori. Diverse aziende tra cui Amazon stanno lavorando ad algoritmi di AI in grado di capire che cosa avremo bisogno nell’immediato futuro prima che noi stessi ce ne rendiamo conto.
Se ogni mese compriamo un best seller di fantascienza è probabile che saremo interessati anche a quello che uscirà il mese prossimo. E allora perché non proporcelo in anteprima, magari a prezzo scontato?
Ma Amazon, vendendo praticamente di tutto, dall’elettronica agli alimentari, dispone di un’enorme mole di dati sui gusti e gli schemi di consumo dei propri clienti: un’ottima base per permettere ai cervelloni elettronici di elaborare e indovinare le nostre necessità.

Anche se magari non ce ne accorgiamo, siamo molto abitudinari, anche negli acquisti. Frequentiamo più o meno gli stessi negozi, spediamo più o meno sempre le stesse cifre. Se facciamo qualcosa di molto diverso dal solito, il sistema bancario se ne accorge. Ed è molto importante per la nostra sicurezza, perché questo tipo di sorveglianza serve ad evitare truffe ai nostri danni, per esempio usi impropri della nostra carta di credito.
Se abbiamo appena fatto un acquisto con il bancomat al supermecato sotto casa e dopo 10 minuti la nostra carta viene strisciata in un negozio di NewYork, probabilmente dobbiamo preoccuparci. I sistemi di AI che sorvegliano il mondo delle transazioni bancarie sono addestrati ad accorgersi di tutte queste incongruenze e a segnalarle alle banche che intervengono evitandoci di essere truffati.

Giornalisti tremate: avete colleghi elettronici che scrivono notizie al posto vostro. Già oggi. E che hanno molte meno pretese in termini di vacanze, pause e stipendio. Alcuni siti di news online tra cui AP, Fox e Yahoo!, utilizzano infatti dei sistemi automatici per scrivere brevi notizie di taglio finanziario o sportivo.
Al momento questi sistemi non sono in grado di scrivere articoli di approfondimento o di cronaca ma riescono senza troppi problemi ad affrontare il riassunto di un incontro sportivo o della giornata finanziaria in borsa.

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