Il “sesto senso” degli squali. Gli squali hanno diversi sensi per percepire le prede, gli oggetti, gli ostacoli, altri animali, un altro squalo col quale accoppiarsi o aree dove partorire. A differenza dell’essere umano, però, hanno in più un “sesto senso” rappresentato dalle “Ampolle del Lorenzini”, le quali sono in grado di percepire in acqua i campi elettrici e magnetici. Ogni senso negli squali ha un’importanza sempre maggiore durante la fase di avvicinamento a ciò che percepiscono: prima sentono l’odore, poi avvertono le vibrazioni in acqua e i suoni, poi visualizzano e, infine, percepiscono i campi elettrici o magnetici.
-Odore: gli squali utilizzano gli odori per individuare le prede, un compagno col quale riprodursi, aree di caccia o di parto. Le narici sono gli organi che vengono utilizzati per percepire gli odori e sono poste all’estremità del muso dello squalo sulla parte ventrale. All’interno delle narici sono presenti delle membrane molto sensibili alle sostanze chimiche presenti in acqua.
-Vista: generalmente gli squali che vivono in mare aperto hanno occhi più arrotondati, mentre quelli che vivono a stretto contatto col fondo li hanno più allungati. Gli squali riescono a vedere sia di giorno che di notte e molti di loro riescono anche a vedere a colori, come lo squalo bianco. Alcuni squali, come lo squalo bianco e il mako, poco prima dell’attacco a una preda, girano l’occhio all’indietro di 180 gradi per evitare di essere feriti dalla preda stessa, mentre altri, come ad esempio la verdesca o gli squali grigi, possiedono una membrana nittitante simile alla nostra palpebra che va a proteggergli l’occhio nel momento precedente all’attacco o all’interazione con un oggetto.
-Gusto: il gusto è il senso del riconoscimento del cibo ed è dato dal contatto tra l’organismo e l’oggetto stesso. I recettori del gusto sono localizzati nella bocca all’interno dei bottoni gustativi e si pensa che questo senso venga attivato solo nel momento in cui la preda viene addentata, proprio al fine di valutarne la commestibilità.
-Tatto: il tatto è un senso particolarmente importante negli squali, specie nelle fasi finali di un attacco. Perdendo il senso della vista a causa o della rotazione degli occhi o della protezione degli stessi mediante la membrana nittitante, lo squalo fa esclusivo affidamento al senso del tatto e all’elettrorecezione, fondamentali per percepire la posizione della preda. Proprio per questo, la superficie corporea degli squali è interamente provvista di meccanorecettori costituiti da terminazioni nervose che, oltre dagli stimoli tattili, possono essere anche attivati da stimoli nocivi o variazioni di temperatura.
-Suoni e Vibrazioni: gli squali riescono a percepire i suoni, i quali altro non sono che cambi di pressione che, causando vibrazioni in aria o in acqua, vengono percepiti dall’orecchio interno. Gli squali non hanno un orecchio esterno come negli esseri umani, ma solo un orecchio interno connesso all’esterno grazie a tanti piccoli canali che si aprono tutti vicini sulla testa dell’animale. Gli squali percepiscono suoni con frequenze comprese tra i 10 e gli 800 Hz e riescono a stabilirne subito la direzione anche se essi provengono da lunghe distanze. I suoni non vengono percepiti solo dall’orecchio interno ma anche dalla linea laterale, ovvero da una serie di canali che si aprono all’esterno mediante dei pori lungo i fianchi e il capo dell’animale e che sono in grado di percepire frequenze tra 50 e 150 Hz. In questo modo lo squalo riesce a stabilire la direzione data dalle vibrazioni dell’acqua generate, ad esempio, da animali feriti o da quant’altro possa diventare una potenziale preda.
-Campi elettrici: gli squali possiedono un organo speciale, utilizzato a brevi distanze, per individuare le correnti elettriche generate dagli animali, da oggetti inanimati e dal campo magnetico terrestre. Sul muso, infatti, gli squali presentano tanti piccoli pori ripieni di gelatina elettricamente conduttiva chiamati “Ampolle del Lorenzini”, le quali aiutano gli squali a localizzare le prede nascoste, a percepire la contrazione dei muscoli di un animale ferito e ad orientarsi durante le migrazioni. È l’ultimo senso acuto che viene attivato dallo squalo al momento di un attacco o di un’interazione con un oggetto.
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