UN ENORME boato e una nuovola di condensa attorno all’aereo. Succede quando il velivolo si abbatte il “muro del suono” (nell’aria, è di 331 m/s a 0 °C (pari a 1191,60 km/h) e di 343,8 m/s (pari a 1237,68 km/h) a 20 °C) e il boom sonico viene prodotto dal “cono di Mach” generato dalle onde d’urto create da un velivolo che si muove con velocità superiore al suono. La nuvola di condensa, poi, è determinata dagli effetti dell’aumento di pressione. Si parla di “muro” perché la resistenza dell’aria cresce sempre di più con l’aumentare della velocità dell’aereo, e diventa quasi un ostacolo fisico quando la velocità si avvicina a Mach 1 (1200 km/h al livello del mare, 1050 km/h a 1100 metri di quota). Questo “muro” si rompe perché le molecole d’aria non fanno più in tempo a spostarsi e vengono urtate dall’aereo, determinando il fenomeno sonoro.
Il boom sonico degli aerei: così viene prodotto il boato
Più recentemente, nel 2004, la Nasa ci riprovò col programma “Shaped Sonic Boom Demonstration project” assieme la ditta aeronautica Northrop Grumman: Ci furono diversi test presso la base di Edwards, tra le contee di Kern e Los Angeles, in California, per studiare i profili aerodinamici del Northrop F-5E, un aereo da caccia leggero monoposto, e capire cosa si potesse fare per ridurre sostanzialmente il fenomeno del boom sonico e avere avere voli supersonici che anche al di sopra delle aree abitate.
Un’ultima curiosità. Anche una frusta può provocare questo fenomeno, naturalmente in proporzione. Accade che l’estremità della frusta, se usata correttamente, finisca per muoversi più velocemente del suono e riproduca il particolare schiocco.
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